Dopo aver ottenuto la fiducia al proprio Governo con 325 voti a favore, peraltro scontata dopo le dichiarazioni seguite al no sull'accordo della Brexit di alcuni rappresentanti dei partiti di maggioranza, il premier Theresa May ha iniziato già mercoledì sera i colloqui per trovare un'intesa che le consenta, il prossimo lunedì, di presentare in Parlamento un piano di uscita dall'Ue che possa essere ritenuto accettabile o che, perlomeno, riesca ad ottenere la fiducia dei partiti di maggioranza.
La May, mercoledì, ha incontrato i rappresentanti di Lib Dems, SNP e Plaid Cymru e nelle prossime ore incontrerà anche il leader dei laburisti James Corbyn, purché , in base a quanto da ui stesso affermato, la premier dichiari che il nuovo piano escluda comunque una "hard" Brexit, un'uscita dall'Europa senza alcun accordo con Bruxelles.
"Con il no-deal sul tavolo - ha detto Corbyn - il primo ministro entrerà nel vortice di trattative fasulle, a causa di una corsa contro il tempo che utilizzerà come arma di ricatto nei confronti dei parlamentari per cercare di far loro votare un ennesimo accordo pasticciato, facendo leva sul caos che seguirebbe ad un'uscita senza accordo."
Per Corbyn, l'unica possibilità di votare un piano presentato dalla May è che questo comprenda l'unione doganale. Ma questa mattina, in un'intervista alla radio della BBC, il presidente del partito conservatore, Brandon Lewis, ha dichiarato che il piano della May non prevede un'unione doganale.
Quale sarà il risultato di questi incontri lo conosceremo nei prossimi giorni. Una uscita dall'Ue senza accordo e un nuovo referendum continuano ad essere, ad oggi, ipotesi per nulla assurde. Infatti, qualunque decisione possa prendere la May, appare impossibile che questa possa essere accettata dall'Unione europea, in special modo se rischi di stravolgere il precedente trattato.
La May finirà allora per chiedere a Bruxelles ulteriore tempo per decidere come e se uscire dall'Europa, magari per contrattare una diversa formulazione della modalità di gestire gli scambi commerciali alla frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord, che è il vulnus che ha causato la bocciatura del precedente accordo? Ad oggi la scadenza è fissata per le ore 23 del 29 marzo.
Allungando i tempi, però, si rischierebbe un ulteriore pasticcio, visto che in primavera ci sono le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Allungando i tempi dell'uscita dall'Ue, allora anche il Regno Unito dovrebbe partecipare alle elezioni. Ma se poi la Brexit dovesse andare in porto, i parlamentari britannici eletti come dovrebbero essere considerati?
Come è facile intuire, il pasticcio Brexit sta assumendo contorni sempre più complicati, addirittura farseschi, a dimostrazione che gli sconsiderati alla Farage che hanno sostenuto il referendum, non solo hanno raccontato delle balle ai britannici, ma non hanno neppure tenuto conto dei rischi a cui mandavano incontro il loro Paese.