Nella cornice dell'annuale kermesse “dillo alla Lombardia”, un Maroni senza idee e senza grandi notizie da annunciare, si è scagliato contro il presunto No del Governo al taglio dei ticket che la Regione ha recentemente introdotto. Un annuncio da far sobbalzare. Ma è una notizia vera o una bufala che distorce i fatti? È bene vederci chiaro per capire come è andata veramente.
Il Consiglio dei Ministri nella seduta di giovedì ha impugnato due articoli del collegato al bilancio regionale 2017 – 19, uno dei quali riguarda una futura ipotetica riduzione del superticket regionale del 50%. Questo articolo è stato introdotto introdotta in Aula grazie ad un emendamento formulato dai capigruppo di Lega, Lombardia Popolare (così si chiama NCD in Consiglio regionale) e Forza Italia. Però, come si sa, e come dovrebbero sapere anche e sopratutto quelli che governano da 20 anni la Regione, nel bilancio devi indicare le risorse e se un articolo di legge non ha la copertura finanziaria è certamente incostituzionale.
La rimodulazione vera del superticket, con abbassamento del tetto da 30 a 15 euro, in vigore dal primo di febbraio, avviene invece per effetto di una delibera di Giunta che, a differenza dell'articolo del collegato, indica con chiarezza non solo la modalità di applicazione, ma anche le risorse (25 milioni di euro) con le quali la riduzione viene finanziata. La delibera non è stata impugnata e quindi il taglio dei superticket più elevati (perché di questo si tratta e non di un dimezzamento dei ticket) rimane in vigore. Il Governo in realtà è stato obbligato a impugnare un articolo del collegato di stampo propagandistico, privo di ricadute e senza indicazione della copertura finanziaria, quindi palesemente incostituzionale. La delibera della riduzione dei ticket, invece, non è stata nemmeno sfiorata dal Governo e se Maroni la vorrà cambiare lo farà sotto la sua responsabilità. La verità è che aveva promesso l'azzeramento dei ticket, aveva fatto perfino i manifesti con su scritto zero ticket, tappezzando la Lombardia e non esserci riuscito è il suo più grande fallimento.