Secondo l'agenzia SANA, la scorsa notte le "difese aeree dell'esercito arabo siriano" hanno respinto un'aggressione missilistica israeliana in territorio siriano, abbattendo decine di missili. Alcuni di questi sono però riusciti a colpire un certo numero di postazioni della difesa aerea, dei radar e un deposito di munizioni.

L'attacco sarebbe stato portato anche da aerei militari israeliani che avrebbero violato lo spazio aereo del Libano, secondo fonti dell'esercito libanese.

L'attacco israeliano, confermato da Tel Aviv, sarebbe stato motivato dal lancio di razzi dalla Siria verso alcune postazioni militari israeliane nel Golan. Il lancio dei missili sarebbe da interpretare come la risposta della Siria ai recenti attacchi aerei israeliani in Siria, l’ultimo dei quali nei pressi di Damasco è avvenuto martedì notte.



Per Israele, invece, il lancio di missili dal territorio siriano sarebbe stato effettuato dalle unità al Quds appartenenti alla Guardia rivoluzionaria iraniana. Inoltre, secondo quanto sostiene Tel Aviv, Israele, con la rappresaglia messa in atto, avrebbe distrutto tutte le postazioni e installazioni militari di Tehran in Siria.

Secondo il ministero della Difesa russo, l’attacco israeliano sarebbe stato effettuato utilizzando 28 caccia che avrebbero lanciato 70 missili, di cui più della metà sarebbero stati abbattuti. Secondo fonti siriane, i militari rimasti uccisi nei bombardamenti sarebbero almeno 23.


Mentre l'Agenzia di stampa della Repubblica Islamica non riporta nulla di quanto accaduto, dalla tv libanese di Hezbollah, il vice responsabile del Consiglio supremo della sicurezza nazionale iraniano, Abu al-Fadl Hassan al-Baiji, relativamente all’attacco missilistico nel Golan, ha dichiarato: "Teheran non ha nulla a che fare con i missili lanciati a Israele dalla Siria nella notte di mercoledì".

Come stanno a dimostrare questi ultimi avvenimenti, la possibilità di una guerra in Medio Oriente che coinvolga Israele e Iran non è affatto un'ipotesi di scuola, ma una reale possibilità.