Invece di dare 3 miliardi a chi usa la carta di credito anziché i contanti, mi auguro che l'intero Parlamento si unisca a sostegno dei popoli di Venezia, Pellestrina, Matera, Altamura e di tutte le persone che in una notte hanno perso i risparmi di una vita.

La Lega è pronta con due proposte concrete per il funzionamento del Mose e per un contributo straordinario, veloce, immediato, per il territorio.

Tra i primi provvedimenti [per l'Emilia Romagna], ci sarà l'attenzione ai più deboli, gli ospedali saranno aperti di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto.


Queste alcune delle dichiarazioni di Salvini delle ultime ore. Dichiarazioni insensate, allucinate e allucinanti che dimostrano la pochezza e al tempo stesso l'arroganza del personaggio, che è talmente convinto di avere a che fare con degli stupidi ignoranti (gli italiani), che non sente neppure il bisogno di "inventarsi" degli argomenti seri e credibili per la propria propaganda.


Il cosiddetto "superbonus" sui pagamenti con carta e bancomat arriverà dal 2021 con un progressivo divieto per l'utilizzo dei pagamenti in contanti che alla fine non dovranno superare i mille euro. In pratica, a chi farà acquisti con una carta, una percentuale di quegli acquisti verrà riaccreditata sul conto corrente. Un modo per diminuire il cosiddetto nero e l'evasione ad esso collegata. Un provvedimento di buon senso.

Per quale ragione tale provvedimento debba essere collegato al ristoro dei danni ai veneti non è comprensibile e, come sempre accade in questi casi, Salvini non lo ha spiegato. Come non ha spiegato perché allora non utilizzare allo scopo un altro provvedimento... come ad esempio quello targato Lega e definito "quota 100". Magari ci sarà una ragione plausibile... ma se Salvini non la dice, l'unica spiegazione plausibile rimane rappresentata dal fatto che un provvedimento è targato Lega e l'altro no.


Il Mose, dice sempre Salvini, può funzionare con due proposte, naturalmente firmate Lega. Quali sono? Boh! Il mitico Tino Scotti - per chi se lo ricorda - oggi avrebbe detto "Salvini! Basta la parola".

Ma è possibile che una proposta riesca a togliere la ruggine dalle cerniere che dovrebbero consentire il sollevamento delle barriere che formano il Mose? È possibile che una proposta spieghi le vibrazioni che hanno sospeso il test del Mose e di cui gli esperti si devono ancora dare una spiegazione? Anche in questo caso, Salvini è stato avaro nel far sapere ai suoi devoti quali siano in sostanza le sue proposte. L'importante è che lui le abbia!


Le prime due fantastiche idee Salvini ce le ha fatte conoscere mentre a Venezia, corrucciato come la circostanza richiedeva, zampettava in una piazza San Marco nuovamente allagata. Agli emiliani, invece, è rivolta l'ultima "perla" sopra riportata, uno dei punti di forza della campagna per le regionali della candidata leghista Lucia Borgonzoni.

Salvini ci fa sapere che Lucia Borgonzoni, una volta eletta, guarderà ai più deboli e, per tale motivo, gli ospedali saranno aperti di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto!

Ma gli ospedali, anche in Emilia Romagna, così come nel resto d'Italia, sono aperti 24 ore al giorno... ambulatori compresi!

Già qui è possibile fare della facile ironia. Ma il duo Salvini-Borgonzoni voleva, in realtà, dire un'altra cosa: consentire le visite specialistiche negli ospedali anche a tarda sera e nei giorni festivi... con lo scopo di smaltire le liste di attesa.

Ah, beh! Ma allora spiegatevi meglio! Una proposta sensata, finalmente!

Macché... neanche questa volta Salvini ha fatto centro. Infatti, mentre il Veneto a causa dei problemi di smaltimento delle liste di attesa è dovuto ricorrere a tale provvedimento, in Emilia Romagna il problema non esiste o quasi, anche perché già adesso le visite specialistiche vengono effettuate anche durante i giorni festivi.

C'è bisogno di aggiungere altro?