“Attimi di esistenza” è un libro di conoscenza e di interrogazione di sé attraverso le vicissitudini quotidiane, che ci conducono ad una esplorazione interiore il cui scopo è valorizzare gli attimi che si vivono non lasciando nulla in sospeso con sé stessi. Descrive, così, Michela Intropido - autrice che vive a Belgioioso (Pavia), insegnante di Scuola primaria - la sua opera pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. «La scelta del titolo è successiva a quella delle poesie che sono estrapolate da una raccolta. Quello che ho voluto condividere è legato alla percezione del tempo che non deve essere smarrito nell’attimo in cui si sta vivendo; cercando di donare valore alle proprie emozioni e alla conoscenza di sé in una prospettiva di ricerca e di crescita consapevole».
Michela Intropido, nei suoi versi - caratterizzati da musicalità che rendono la metrica di facile lettura e figure retoriche - definisce il concetto di ricerca della verità valorizzando non solo gli opposti, ma il necessario agire dell’uomo affinché possa giungere alla loro comprensione e trovarne l’equilibrio. «Nella negazione del dolore si ha il tormento, nella sua accettazione e nel confronto con la felicità, lo si può comprendere e accettare. Solo attraverso questa abitudine a razionalizzare emotivamente, credo si possa trovare ciò che è più vicino alla serenità».
La poetessa, con la sua scrittura, ricerca il senso dell’esistenza osservando la natura e non ponendo limiti al sentimento, perché empatia e sensibilità consentono di conoscerlo nella sua profondità. «Credo che la meta quando si ricerca il senso della vita, non si raggiunga mai completamente. Ogni giorno si vive una scoperta dei sensi che modifica la conoscenza che si aveva fino a quel momento di un’emozione, di una consapevolezza. È la bellezza dell’esistere che ci stupisce ogni giorno con sfaccettature diverse su argomenti o situazioni che sembrano uguali, ma l’essere umano ha prospettive sempre nuove e si evolve in continuazione. Questo meraviglioso dono che ci è stato dato mette nella condizione di una continua ricerca che avvalora sempre la vita».
Per l’autrice, la poesia diventa, così, uno strumento per esprimersi, conoscersi, sperimentarsi e conduce ad una visione sempre più completa di sé, ma permane l’inespresso, che obbliga a non mettere mai il punto finale nelle liriche. Esse sono sempre in divenire poiché sono lo specchio della nostra anima che si modifica in continuazione. L’ispirazione deriva dall’osservazione della realtà ma con essa si intreccia la fantasia, che consente di elaborarla quasi in maniera onirica, costruendo metamorfosi emotive in cui trovano spazio i sentimenti. «Come i grandi filosofi e pensatori del passato - scrive, nella Prefazione, Hafez Haidar, già candidato al Premio Nobel per la Letteratura, la cui traduzione del famoso libro “Le mille e una notte” è diventato un best seller - Michela Intropido si ferma a rivivere attimi di esistenza e, contemplando l’immensità del Firmamento, si pone domande sul proprio destino e sul proprio percorso in questo cosmo traboccante di misteri e meraviglie».
L’opera è un inno alla bellezza anche se, a volte, gli eventi conducono verso una prospettiva negativa. «Mi piacerebbe che questo libro potesse essere vissuto con positività nella ricerca di sé; una ricerca che può essere condotta attraverso la riflessione emotiva e profonda in un tempo che non fa paura e che non ci mette fretta».