Prendendo spunto dalla parabola dei talenti (Mt. 25,14-30), papa Francesco, sia nell'omelia della messa da lui celebrata nella Basilica di San Pietro, sia nell'Angelus, ha ricordato la IV Giornata mondiale dei poveri.

"...oggi la Chiesa ti dice, ci dice: “Utilizza quello che ti ha dato Dio e guarda i poveri. Guarda: ce ne sono tanti; anche nelle nostre città, nel centro della nostra città, sono tanti. Fate il bene!”.Noi, a volte, pensiamo che essere cristiani sia non fare del male. E non fare del male è buono. Ma non fare del bene, non è buono. Noi dobbiamo fare del bene, uscire da noi stessi e guardare, guardare coloro che hanno più bisogno. C’è tanta fame, anche nel cuore delle nostre città, e tante volte noi entriamo in quella logica dell’indifferenza: il povero è lì, e guardiamo da un’altra parte. Tendi la tua mano al povero: è Cristo. Alcuni dicono: “Ma questi preti, questi vescovi che parlano dei poveri, dei poveri… Noi vogliamo che ci parlino della vita eterna!”. Guarda, fratello e sorella, i poveri sono al centro del Vangelo; è Gesù che ci ha insegnato a parlare ai poveri, è Gesù che è venuto per i poveri. Tendi la tua mano al povero. Hai ricevuto tante cose, e tu lasci che tuo fratello, tua sorella muoia di fame?Cari fratelli e sorelle, ognuno dica nel suo cuore questo che Gesù ci dice oggi, ripeta nel suo cuore: “Tendi la tua mano al povero”. E ci dice un’altra cosa, Gesù: “Sai, il povero sono io”. Gesù ci dice questo: “Il povero sono io”.La Vergine Maria ha ricevuto un grande dono: Gesù stesso, ma non l’ha tenuto per sé, lo ha dato al mondo, al suo popolo. Impariamo da lei a tendere la mano ai poveri".

Un invito ripetuto da Francesco anche dopo la preghiera dell'Angelus, quando ha detto ai fedeli presenti: 

"Non dimenticatevi, oggi, che suoni nel nostro cuore quella voce della Chiesa: “Tendi la tua mano al povero. Perché, sai, il povero è Cristo”."