A novembre, il dato congiunturale relativo all'indice destagionalizzato della produzione industriale in Italia registra un incremento del +0,3% rispetto a ottobre, segnalando una leggera ripresa.
Tuttavia, osservando il trimestre settembre-novembre, il quadro complessivo appare meno positivo: il livello della produzione industriale è infatti diminuito del -0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
L'analisi dei principali settori evidenzia dinamiche eterogenee. A livello congiunturale, i dati mostrano:
- Energia: +1,6%
- Beni di consumo: +0,9%
- Beni intermedi: +0,3%
- Beni strumentali: -0,6%
Questi numeri suggeriscono una crescita concentrata principalmente nei comparti energetico e dei beni di consumo, mentre i beni strumentali continuano a subire una contrazione, riflettendo difficoltà nel settore degli investimenti produttivi.
Su base annua, rispetto a novembre 2023 l'indice complessivo della produzione industriale registra un calo del -1,5%. Questo dato risente anche del calendario lavorativo: i giorni lavorativi a novembre 2024 sono stati 20, contro i 21 dello stesso mese del 2023. Analizzando le categorie di beni:
- Energia: +4,3%
- Beni di consumo: +2,6%
- Beni intermedi: -2,5%
- Beni strumentali: -4,9%
I dati riflettono una crescita significativa dell'energia e dei beni di consumo, a fronte di una contrazione marcata nei beni intermedi e strumentali, sintomo di una domanda ancora fragile nei settori industriali a monte e nelle attrezzature produttive.
Alcuni settori hanno registrato incrementi tendenziali significativi:
- Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria: +7,6%
- Produzione farmaceutica: +5,1%
- Industrie alimentari, bevande e tabacco: +4,5%
Sul versante opposto, i settori più colpiti dalla contrazione sono:
- Fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati: -15,5%
- Fabbricazione di mezzi di trasporto: -13,8%
- Fabbricazione di macchinari e attrezzature: -6,2%
Questi dati mostrano come la crisi stia colpendo in maniera disomogenea: mentre alcuni comparti, come quello farmaceutico e alimentare, riescono a mantenere una buona resilienza, altri, legati ai trasporti e ai macchinari, subiscono pesanti flessioni.
Pertanto, l'incremento congiunturale di novembre rappresenta sì un segnale positivo, ma non compensa la contrazione complessiva registrata nel trimestre settembre-novembre. Inoltre, il ventiduesimo mese consecutivo di calo tendenziale dell'indice corretto per gli effetti di calendario evidenzia la persistenza di una fase recessiva nel settore industriale.