Santacroce: “Buongiorno è il mio pupillo. E’ il centrale più forte d’Italia a livello difensivo. Lo preferisco a Bastoni e Calafiori”

Fabiano Santacroce parla a Marte Sport Live: “Quanto è forte Buongiorno? E’ il mio pupillo, in questo Napoli. Speravo tanto che arrivasse perchè lo seguivo già quando era a Torino. Sul piano difensivo, per me, è l’italiano più forte: ha un livello di attenzione incredibile e fa sempre i movimenti giusti. Te lo ritrovi sempre, è un difensore senza paura, d’altri tempi: molto marcatore, più forte anche di Bastoni e Calafiori, almeno a livello difensivo. Gli altri due in costruzione sono più forti, ma uno come Buongiorno non c’è in serie A, almeno tra gli italiani. Contro l’Empoli il Napoli ha patito molto in costruzione, a causa dell’assenza di Lobotka, stratosferico nelle ultime giornate ma anche per meriti della prestazione dell’Empoli. Conte è stato molto bravo a modificare alcune cose nell’intervallo, riuscendo a presentare un Napoli diverso. Kvara? Beh è chiaro che questa situazione relativa al contratto resta un nodo, fastidioso per Conte che vuole tutti concentrati e che remano dalla stessa parte. anche dopo l’uscita del presidente, che delle volte parla troppo. De Laurentiis ha detto cose giustissime, ma che nel mezzo di una trattativa possono far cambiare opinione all’entourage, andando a minare quella che è la stabilità mentale del calciatore. Se ti trovi un presidente che ti dice che se vai via se ne fa una ragione, non stai sereno, mina la tranquillità del ragazzo”. 


Fedele: “Preoccupato dal primo tempo del Napoli ad Empoli. Il gioco non è migliorato. Solo l’Inter ha qualcosa in più degli azzurri in chiave scudetto”

Enrico Fedele parla a Marte Sport Live: “Dopo ieri sono molto preoccupato, non metto in discussione la qualificazione in Champions ed anche la possibilità di lottare sino alla fine, ma il Napoli contro l’Empoli mi ha deluso. Ha giocato un primo tempo pietoso, dove undici ragazzini, quelli toscani, hanno messo in grande difficoltà una squadra costruita spendendo 150 milioni di euro. Sono preoccupato perchè noto una chiara regressione del gioco del Napoli, che invece di migliorare sta peggiorando. Sin qui non ha mai dominato l’avversario in una partita, pur avendone vinte molte. E anche perchè non meritava di vincere contro l’Empoli, ma anche contro il Parma e contro il Como. Ha avuto fortuna. Insomma ha 4-5 punti in più di quelli che avrebbe meritato. L’Empoli ha messo in difficoltà anche Juve e Roma? Non mi interessano le altre squadre, io penso al Napoli che deve migliorare. In chiave scudetto temo solo l’Inter, che ha qualcosa in più degli azzurri, Juve e Milan hanno dei limiti. In tal senso bisogna fare di più. L’assenza di Lobotka c’entra fino a un certo punto, il Napoli non aveva equilibrio. Nel primo tempo Gilmour era marcato a uomo da Fazzini, giocatore molto interessante e l’Empoli giocava con un uomo in più in linea mediana poichè McTominay giocava da attaccante. Nella ripresa Gilmour è cresciuto e mi ha colpito la sua personalità, favorito dalle nuove posizioni di Anguissa e McTominay. Per me il Napoli deve migliorare molto, perchè ha speso tanto, per i calciatori che ha e in vista delle partite più difficili contro le dirette concorrenti”     


L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli brutto ma cinico, Buongiorno giganteggia, Gilmour e Lukaku troppo timidi, ma si vola con la stoccata di Kvara stropicciandosi gli occhi per la manciata di bel calcio griffata Neres"

NAPOLI - Tre punti d'oro a Empoli, anche se molto sofferti e (come si suol dire) di corto muso. Per oltre 60 minuti il Napoli è apparso timido, con il baricentro troppo basso e, pertanto, eccessivamente rispettoso nei confronti dei padroni di casa. Con il trascorrere del tempo, infatti, i toscani hanno più volte preso coraggio, tentando iniziative inconcludenti (per scarse doti tecniche) che si sono spesso e volentieri scontrate contro il muro eretto da Caprile e soprattutto dall'insormontabile Buongiorno. Non impeccabili Rrahmani e Spinazzola (nonostante una buona diagonale difensiva all'altezza del dischetto da rigore), con Di Lorenzo (sul pezzo) e il subentrato Olivera sugli scudi. Si è avvertita maledettamente l'assenza di Lobotka, un gigante nel suo ruolo, ormai tra i migliori in Europa e praticamente insostituibile. Tant'è che Gilmour, evidentemente emozionato nel tentativo di non far rimpiangere l'assenza dello slovacco, non è riuscito ad opporre grande resistenza, lasciando liberi i varchi ai centrocampisti dell'Empoli che lo hanno superato in scioltezza più di una volta. E proprio in una di queste circostanze che è arrivata, infatti, l'ammonizione di Anguissa, bravo a mettere una pezza in seguito alle amnesie dei mediani scozzesi che lo hanno anche leggermente destabilizzato, non trovandosi più accanto un punto di riferimento essenziale come Lobo ma distanze da colmare a raffica, senza poter contare per l'appunto sulla solita spalla forte. Lo stesso McTominay, inizialmente molto avanzato per cercare di assistere lo statico Lukaku, non è riuscito ad incidere più di tanto. Il tutto mentre Kvara viaggiava a fari spenti e Politano percorreva l'intera fascia di competenza senza riuscire a pungere gli avversari. Il risultato? Un Napoli abulico, che solo dopo le correzioni del tecnico all'intervallo, e soprattutto gli inserimenti di Simeone (fondamentale per aprire gli spazi) e Olivera (utile ed efficace con semplici appoggi), ha iniziato a cambiare volto. Da una difesa sostanzialmente a cinque, con i tre mediani e i due attaccanti (Lukaku e Kvara) isolati, si è passati al consolidato 4-3-3, che ha allontanato definitivamente l'inutile paura assiepatasi nella testa e nelle gambe dei calciatori. Non amo fare paragoni, ma il Napoli di due anni fa andava su tutti i campi rispettando l'avversario ma senza alcun timore reverenziale, perchè consapevole della propria forza. Ecco, considerando che per grandi linee molti di quei calciatori sono ancora in rosa, bisogna ritornare a quella sfrontatezza, perchè le qualità ci sono e non bisogna smettere di giocare a calcio, principalmente senza correre rischi ma pur sempre divertendosi. A tal proposito, alzi la mano chi non si è incantato ammirando le serpentine di Neres tra 5 empolesi senza perdere palla. Il brasiliano (che all'occorrenza vedrei bene anche come falso nueve) è indubbiamente forte, ha delle qualità evidenti e, in termini di personalità, lancia a tutti il segnale che il Napoli è di un'altra categoria. Da quegli spunti di bel calcio bisogna ripartire, forgiando (e ritrovando) sempre di più il carattere di una squadra solida e, nei fatti, indubbiamente vincente. Conte sa suonare le corde giuste, e con questi ragazzi osare si può. Intanto la classifica parla chiaro. Non sarà stata una vittoria rotonda (come quella della Fiorentina che, in trasferta, ha rifilato 6 pappine al Lecce prossimo avversario degli azzurri), ma è apparsa meritata considerando che nel secondo tempo la squadra di D'Aversa è visibilmente calata. No comment invece sulle recriminazioni del d.s. Gemmi per il rigore concesso al Napoli: non scherziamo, step on foot di Anjorin su Politano più scontro tra ginocchia, è rigore tutta la vita, senza se e senza ma. Mi diverte comunque poter analizzare il pelo nell'uovo, perchè di base si parla di una capolista che non ha bisogno di orrori di arbitri o VAR per vincere le partite. Tra un mese ne sapremo di più, ma le premesse sono ottime.


L'EX - Amoruso: "Senza coppe il Napoli ha un vantaggio, Lukaku può fare la differenza"

Nicola Amoruso, ex attaccante tra le altre del Napoli, ha parlato a Tuttomercatoweb.com analizzando soprattutto il parco attaccanti della Serie A: "Retegui è cresciuto, ma allo stesso tempo dico che Gasperini è un allenatore che fa miracoli. Tira fuori qualità tecniche ma anche mentali, ha capacità di stimolare i giocatori e di modellare le caratteristiche sulle esigenze della squadra. Non dico una sorpresa, ma quasi. Senza dubbio può lottare per vincere il capocannoniere: l'Atalanta crea tantissimo e lui in area è sveglio, rapido e ha tempismo. Con certe qualità puoi realizzare tanto in una squadra come l'Atalanta".

Kean ha iniziato bene alla Fiorentina.
"Forse ha trovato il posto giusto. La Fiorentina ha bisogno di un attaccante come lui e lui di una squadra così, che lo supporta. Lo vedo migliorato anche nel tenere palla, un attaccante è fondamentale anche quando non segna, nell'economia del gioco: lo ha capito e sta dando tanto. La fiducia aiuta, ti fa entrare in campo con la necessaria tranquillità per rendere al massimo. La differenza si vede".

Sanabria ha lanciato un segnale, è lui la soluzione giusta per non far rimpiangere l'infortunato Zapata?
"Duvan è difficilissimo da sostituire, per come sa far salire la squadra con fisico e forza, soprattutto nei momenti di difficoltà. A me Sanabria e Adams piacciono molto, sono attaccanti tecnici: è una buona accoppiata, che può far bene. Il Toro ha due degni sostituti di Zapata".

Su Vlahovic che giudizio sta maturando?
"Un attaccante come lui, con un fisico importante, non può non essere non fondamentale nell'economia del gioco. Lui secondo me lavora poco per la squadra: strano che non riesca a tenere palla, usando il suo fisico in maniera più produttiva. Deve crescere in questo, essere più punto di riferimento, più certezza. Sta mancando nella gestione dei palloni: lo sentiamo solo se fa gol, ma per uno come Vlahovic è troppo poco. Mi auguro che Motta possa capire come aiutarlo e fossi in lui, partirei proprio dal presupposto che Vlahovic debba pensare a giocare, senza avere solo in mente il gol, o diventa tutto più difficile. Se sei presente, il gol arriva. E lui invece è più propenso a segnare e basta, ma uno così deve dare di più".

Che stagione sarà per Lukaku a Napoli?
"Anche per lui vale il discorso di Vlahovic. Con Conte ha fatto grandi cose, sopratutto giocando sulla profondità. Anche lui deve essere più importante per la sua squadra: nonostante il grande fisico, spesso ha difficoltà a tenere palla. Mi aspetto tanto su questo, può fare la differenza: Conte è l'allenatore che più lo ha valorizzato e la piazza già lo ama. Dipende tutto esclusivamente da lui".

Un attaccante che l'ha sorpresa?
"Direi Castellanos. Sa giocare e segnare, è molto generoso. Dovessi puntare su un attaccante, in questo momento andrei su di lui: è giocatore forte".

Come la vede la lotta Scudetto?
"Quello che fa la differenza sono competizioni e partite, che sono tante e intense. Il Napoli ha il vantaggio di non giocare durante la settimana le gare di coppa. Possono arrivare in fondo con una marcia in più rispetto alle altre".

La difesa è il vero punto di forza della Juventus?
"Questo è un grande segnale, di compattezza. Chi vince lo Scudetto in Serie A di solito è chi ha avuto una difesa rocciosa. Ma ancora ci aspettiamo tanto altro, hanno grandi potenzialità e giocatori che ancora non si sono espressi al massimo. Non prendere gol però è un grande vantaggio di partenza".

MEDIASET - Napoli: l'attacco cerca soluzioni, ma con questa difesa Conte può andare lontano

Il day after di Empoli-Napoli consegna la squadra di Conte ancora lassù, da sola in vetta alla classifica di Serie A. Già 19 i punti conquistati, con 6 vittorie e 1 pareggio dopo il ko all'esordio col Verona. Una situazione ideale dopo 8 giornate e con all'orizzonte la porzione di calendario più complicata di tutta la stagione, visto che dopo aver ospitato il Lecce sabato prossimo i partenopei dovranno affrontare in sequenza Milan, Atalanta, Inter e Roma. Tuttavia a un'analisi meno superficiale, e proprio in vista di quel micidiale poker di impegni, la sfida del "Castellani" ha fatto emergere qualche scricchiolio su cui il tecnico dovrà necessariamente soffermarsi.

Partiamo però dalle note più positive: la difesa ha retto alla grande l'urto di una partita insidiosa e approcciata non nel migliore dei modi dalla squadra, specialmente nel primo tempo. Con Buongiorno (eletto man of the match) e Caprile sugli scudi il reparto arretrato ha confermato la propria solidità, una caratteristica che spesso fa la differenza tra le buone squadre e le squadre vincenti. La fase difensiva ha funzionato bene anche una volta acquisito il vantaggio, annullando di fatto quella verve che l'Empoli aveva messo in mostra nei primi 45' e garantendo così un preziosissimo successo di "corto muso". Con appena 5 reti subite (di cui 3 alla prima giornata) quella napoletana è la seconda miglior difesa del campionato dietro alla Juventus e da quel punto di vista, pur avendo rinunciato alla "sua" linea a 3, Conte può dormire sonni tranquilli.

L'aspetto su cui occorre certamente lavorare è invece quello della varietà delle soluzioni offensive. Qualcosa in realtà si è già visto: dopo un brutto primo tempo il tecnico leccese ha deciso di passare dal 4-2-3-1 a un 4-3-3 puro, con McTominay più a suo agio nel ruolo di mezzala e Anguissa più libero di cercare le incursioni in area. La mossa decisiva è stata però la sostituzione di uno spento Lukaku con un pimpante Simeone, che al primo pallone toccato ha posto le basi per il penalty che ha deciso la partita. Lo stesso Conte ha spiegato che dopo tre mesi di lavoro comincia a sentire di avere qualche asso nella manica in più, ma nel complesso la produzione offensiva della squadra a Empoli è stata veramente esigua. Quando Lukaku non segna e non fornisce assist trovare la via del gol diventa molto più complicato e sarà dunque fondamentale lavorare sulle alternative al belga: Raspadori ultimamente è stato un po' messo da parte (appena 3' di gioco nelle ultime 5 partite di campionato), qualche chance in più nei finali l'ha avuta Simeone, che magari non ha la capacità di lavorare di sponda di Big Rom, ma può garantire profondità centrale e magari liberare spazi sugli esterni per gli insostituibili Kvara e Politano. Per dare continuità ai risultati ottenuti fin qui, specialmente ora che arrivano i big match, servirà poter contare su tutti. A Conte il delicato compito di valorizzare ogni effettivo della rosa.