C'era da aspettarselo. E meno male che l'ineffabile Amato aveva tenuto a precisare che sui referendum non si sarebbe dovuto andare alla ricerca del "pelo nell'uovo".

Se la motivazione con la quale la Suprema Corte ha bocciato il referendum sull'Eutanasia non è una esempio da manuale di "pelo nell'uovo", non si capisce a questo punto cosa potrebbe esserlo!

Ma oltre il significato (definito delicato) di un referendum sull'eutanasia, non si riesce a capire in base a quale fumisteria legale debba essere accettato il principio che è possibile ostacolare un provvedimento che non prescrive alcun obbligo ma solamente rende non punibile una semplice "facoltà"!

In altre parole, e per parlare chiaro, se qualcuno per motivi squisitamente suoi, (religiosi, morali, etici ecc.) non intende avvalersi della facoltà di porre fine alle sue sofferenze, a godersi le quali preferisce rimanere,  per quale dannato motivo deve bloccare la possibilità per qualcun altro di avvalersi invece della facoltà di decidere per se stesso diversamente, liberamente e con piena coscienza?

Poiché non c' è logica sulla faccia della terra che possa spiegare comportamenti come quello posto oggi in essere dai giudici costituzionali, non rimane che una spiegazione.

C'è di mezzo la Chiesa la quale, facendo evidentemente pressioni delle quali non si saprà, manco a dirlo, mai nulla, non poteva accettare di prendere l'ennesimo schiaffo, e almeno in questa occasione è riuscita nell'intento di vedere premiate le sue posizioni ideologiche, che naturalmente nulla hanno a che vedere con la salvezza delle anime, ma solo con l'affermazione della sua opprimente influenza sulle cose di questo mondo, in particolare quelle italiane!