L'udienza concessa da Francesco a Trump, ricevuto nella biblioteca dello studio privato del Papa, è iniziata intorno alle 8.30 ed è durata circa mezz'ora.
Che cosa i due si siano detti in privato - realmente - non ci è dato sapere. L'unica frase riportata al riguardo dai giornalisti accreditati ammessi alla biblioteca solo a incontro concluso, è quella pronunciata da Trump: «Grazie, grazie. Non dimenticherò quello che lei ha detto.»
Nel riassunto dato dalla Sala Stampa Vaticana, "i colloqui hanno permesso uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità internazionale e alla promozione della pace nel mondo tramite il negoziato politico e il dialogo interreligioso, con particolare riferimento alla situazione in Medioriente e alla tutela delle comunità cristiane." Un tema, quest'ultimo, su cui Trump, in patria, ha posto particolarmente l'accento.
Trump ha regalato al Papa un cofanetto con i libri di Martin Luther King: «È un regalo per lei, ci sono i libri di Martin Luther King. Penso che le piacerà. Spero di sì.»
Il Papa, in base alla prassi finora seguita con tutti i capi di Stato, ha regalato a Trump l’Amoris Laetitia, l’Evangelii Gaudium e la Laudato si', accompagnando le tre pubblicazioni con le seguenti parole: «Questi sono i tre libri che ho inviato a tutti i cattolici», aggiungendo che i temi in essi trattati sono «la famiglia, la gioia per l’evangelizzazione e la cura per la casa comune, l’ambiente.»
In aggiunta, il Papa ha consegnato a Trump, una copia autografata dell’ultimo Messaggio per la Giornata mondiale della pace. La visita è poi proseguita con l'incontro con il segretario di Stato cardinale Parolin e le rispettive delegazioni.
Successivamente, Trump insieme alla moglie Melania, anch'ella ricevuta dal Papa a cui ha chiesto la benedizione di un rosario, hanno poi visitato la Basilica di San Pietro e la Cappella Sistina.
Sarebbe stato interessante sentire che cosa si siano detti in dettaglio - al di là del breve riassunto riportato dalla sala stampa vaticana - Bergoglio e Trump le cui idee sono praticamente divergenti su tutto, dall'organizzazione sociale all'ambiente, rispetto a quelle del Papa.
Da una parte uno parla di redistribuzione più equa della ricchezza, mentre dall'altra uno vuole abbassare le tasse anche ai più ricchi che neppure sanno come spendere il proprio denaro; uno parla della necessità di rivedere la politica di armamenti, mentre l'altro vende 110 miliardi di armi ad un paese che è in guerra; per Francesco è necessario sostenere i più deboli, mentre Trump vuole tagliare la spesa sociale degli USA nei prossimi dieci anni fino ad una cifra - difficilmente digitabile - pari ad alcuni miliardi di miliardi di dollari. E che dire poi della salvaguardia dell'ambiente secondo Trump, che ha di colpo stracciato tutte le tutele imposte dal precedente inquilino della Casa Bianca!
Se è difficile immaginare quello che i due si possano esser realmente detti, l'unica speranza è che Trump possa essere stato relamente toccato dalle parole del Papa... in fondo, anche il Leicester ha vinto la Premier League! Perché non sperarlo?