La commedia messa in scena da Biden e Netanyahu (che si rimpallano l'intestazione dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza presentato ai mediatori di Qatar e Egitto lo scorso fine settimana), questo lunedì, è entrata in una nuova fase.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, Netanyahu, durante una riunione a porte chiuse di una commissione parlamentare che cura anche le problematiche legate alla Difesa, ha dichiarato che la prima fase del piano di cessate il fuoco "proposta da Biden", che prevede il rilascio di prigionieri da parte di Hamas, potrebbe essere accettata. E le altre due fasi del piano?
In relazione a quelle, Netanyahu ha parlato di lacune, ribadendo che per Israele è prioritario "distruggere" Hamas, fine che sarà perseguito insieme a quello del recupero dei prigionieri detenuti a Gaza, affermando che entrambi gli obiettivi fanno parte di un piano per porre fine al conflitto approvato dal gabinetto di guerra.
Pertanto, il perché Hamas dovrebbe poi concordare una tregua con Israele su un piano a tre fasi che Israele - che tale piano dovrebbe averlo redatto - dice di non esser sicuro di voler rispettare, ancor prima che venga messa in atto... rimane un mistero.
Non solo...
Il primo dei saltafossi dell'estrema destra, Ben-Gvir, ha accusato Netanyahu di voler dar vita ad un accordo per porre fine alla guerra senza sconfiggere Hamas. Il ministro della Sicurezza nazionale ha detto al proprio gruppo parlamentare che il premier lo aveva invitato a leggere la proposta di accordo, ma i suoi assistenti, per due volte, non sono riusciti a produrre il documento."Questa mattina sono andato anche all'ufficio del Primo Ministro e lì, ancora una volta, si sono rifiutati di presentarmi la bozza di accordo", ha detto Ben-Gvir, per poi aggiungere, riferendosi a Netanyahu: "Se firmerai un accordo sconsiderato che porrà fine alla guerra senza l'eliminazione di Hamas, Otzma Yehudit [il partito di Ben-Gvir] scioglierà il governo".
Il secondo dei saltafossi dell'estrema, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, ha anch'esso criticato la proposta di cessate il fuoco dichiarando che "umilierebbe" Israele ed equivarrebbe a una "resa" a Sinwar, il capo delle brigate Qassam, l'ala militare di Israele:
"Se, Dio non voglia, il governo dovesse decidere di adottare questa offerta di resa, noi non ne prenderemo parte e lavoreremo per sostituire la leadership fallita con una nuova", ha detto Smotrich, secondo quanto riferito da Haaretz. "Ho detto al primo ministro: Noi, insieme alle famiglie in lutto e alla maggioranza del popolo israeliano, saremo al vostro fianco per la vittoria, ma saremo contro di te con tutta la forza di cui saremo capaci se sceglierai la resa e la sconfitta".
E la farsa continua con la nuova dichiarazione odierna del portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, che ha detto di non essere a conoscenza di eventuali "lacune" nell'accordo di cessate il fuoco:
"Per quanto riguarda le lacune, non so a quali lacune si riferisca Netanyahu",
ha detto Kirby durante un briefing con i giornalisti, per poi aggiungere che l'amministrazione Biden è "fiduciosa" che la proposta delineata "rifletta accuratamente" una proposta su cui si è lavorato con Israele e la palla è ora nel campo di Hamas che deve comunicare una decisione.
Oggi, il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, in visita a Madrid, aveva detto che Hamas aveva accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza.
Successivamente, Haaretz ha riferito che fonti di Hamas hanno informato i mediatori di Qatar e Egitto di voler garanzie ufficiali e certe da Washington che Israele attuerà "tutte" le condizioni dell'intesa. Pertanto, risultano molto ottimistiche e poco probabili le affermazioni del ministro degli Esteri egiziano.
Nel frattempo, il genocidio di Israele, in atto a Gaza e in Cisgiordania, continua, con i palestinesi che da otto mesi vengono ancora bombardati, giornalmente, con un bilancio di morti e feriti che non si interrompe e continua a crescere. E tutto questo nella più totale indifferenza dell'occidente che pretende di difendere democrazia e diritti umani... ma solo in Ucraina.