Era stato ipotizzato come molto probabile e si è puntualmente verificato l'attacco russo alle infrastrutture energetiche su gran parte del territorio ucraino.

Sono stati un centinaio i missili lanciati su circa la metà degli oblast ucraini che, tra l'altro, hanno avuto come obiettivo le città di Kiev,  Kharkiv, Odessa, Sumy, Leopoli...

Ma ad essere colpite non sono state solo le infrastrutture energetiche, ma anche numerosi edifici e ci sono vittime. 

"È uno degli attacchi più massicci dall'inizio dell'invasione",

ha dichiarato il consigliere del ministero dell'Interno ucraino, Anton Gerashchenko. 

Le sirene che invitano la popolazione a recarsi nei rifugi hanno suonato e stanno suonando in tutte le principali città del Paese. Kiev è al buio.


Secondo quanto riportato da un alto funzionario dell'intelligence statunitense all'Associated Press, missili russi nel tardo pomeriggio hanno colpito la Polonia.

Vittima dell'attacco che avrebbe causato la morte di due persone il villaggio di Przewodów, distante una decina di chilometri dal confine ucraino.

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki starebbe organizzando una conferenza stampa per informare dell'accaduto. In base al trattato Nato, un attacco a uno o più Stati membri costituisce un aggressione all'intera Alleanza e può quindi motivare una risposta armata diretta.