Sul suo profilo Facebook, Matteo Salvini continua ad ignorare i fatti di cronaca che non sono convenienti alla sua propaganda contro le minoranze: rom, migranti, neri, extracomunitari...

Oltre a postare frasi prese a prestito dalla retorica fascista ("Tanti nemici, tanto onore!"), il Salvini balneare esulta per aver sconfitto gli ambulanti (ma solo se di colore) in spiaggia e, giustamente, si commuove per due gemelline morte abbracciate negli incendi che nei giorni scorsi hanno devastato i dintorni di Atene.

In questo caso la notizia, non riguardando un bambino nero affogato in mare, non è stata definita una bufala. A proposito. Siamo ancora in attesa della "dimostrazione" che i due cadaveri e la donna salvata in mare dalla Ong Proactiva Open Arms siano il frutto di una messa in scena. Finora, le prove annunciate non sono state ancora fornite.

Ma Salvini, come ministro dell'Interno, non sembra minimamente occuparsi delle notizie di cronaca che fanno pensare che questo Paese si stia incamminando verso l'odio razziale, senza che le istituzioni se ne preoccupino.

Sul profilo social di Salvini, infatti, non compaiono un paio di episodi che non possono non essere classificati con l'etichetta di odio razziale.

Uno riguarda un ragazzo di colore, di origine senegalese, preso a pugni e calci davanti alla Chiesa di Santa Caterina a Partinico.



Un altro episodio riguarda un operaio capoverdiano che nel vicentino è stato ferito alla schiena da un colpo di carabina sparato da un uomo che ai carabinieri, dopo essere stato individuato, ha detto di aver voluto sparare ad un piccione.

Un episodio analogo è accaduto a Roma, vittima una bimba rom. In quel caso, il "pistolero" ha detto che il colpo è stato accidentale.

Queste notizie non solo non vengono pubblicate tra i fatti di cronaca rilanciati da Salvini sulla sua pagina Facebook, ma non vengono neppure valutate come campanello dall'allarme da parte di Salvini in qualità di ministro dell'Interno. Evidentemente, si deve desumere che questi fatti, che sembrano indicare l'affermarsi di una tendenza, siano da lui giudicati come di nessuna importanza.

Lo stesso, naturalmente, si deve dire per l'allegra brigata dei sempre sorridenti 5 Stelle che in guerra contro la casta non si sono accorti di aver contribuito a promuovere anche una guerra razzista.