Mercoledì, il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ricordava che «Il prof. Marco Ponti ha annunciato oggi di aver consegnato al Governo l’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione.

A questo punto non c’è più alcuna ragione per differire la decisione: il Governo ci faccia sapere in fretta cosa intende fare.

Io, per parte mia, sabato prossimo parteciperò alla manifestazione Sì Tav in piazza Castello, per sottolineare la necessità, senza ulteriori indugi, di una decisione favorevole alla sua realizzazione.»

La questione Tav è il nuovo nodo che il Governo del cambiamento dovrà affrontare a breve. Lega e 5 Stelle, come si sa, la pensano in maniera completamente diversa, ed in campagna elettorale le due forze politiche hanno sottolineato la questione definendola cruciale, ognuna però da fronti opposti.

Mentre il Governo e i suoi rappresentanti, ufficialmente, dicono che il parere sull'opportunità o meno di far continuare i lavori della Tav non sia ancora pronto e che quella sul tavolo sarebbe solo una bozza preliminare, fonti ben informate, però, hanno già dichiarato in via ufficiosa che il parere degli esperti incaricati dal ministro delle Infrastrutture Toninelli sia stato negativo: il rapporto costi/benefici farebbe ritenere più conveniente chiudere i cantieri.

Il ministro è rimasto silente sull'argomento che, visti i miliardi in ballo - di cui una parte garantiti dall'Ue - ed il fatto che l'opera riguarda anche gli investimenti della Francia, sta diventando non più una patata bollente, ma una mina vagante, per l'alleanza di Governo e per la credibilità di Lega e 5 Stelle nei confronti dei propri elettori.

E anche per tale motivo, Chiamparino è ritornato sull'argomento anche quest'oggi, invitando il Governo a dare una risposta, senza trovare ulteriori alibi: «I dati tecnici ci sono, li completi e decida.

Se dirà no alla Tav, chiederò al Consiglio regionale di indire con apposita legge un referendum consultivo al quale, se lo riterranno, potranno unirsi i colleghi di Veneto, Lombardia, Valle d'Aosta, e Liguria, in modo da avere una grande giornata in cui tutto il Nord Italia si pronunci su un eventuale decisione di bloccare la Tav.»

Adesso, la parola a Toninelli.