L'onorevole Roccella, vicina alle posizioni di Gandolfini e Adinolfi, è stata intervistata da Tempi in merito alla legge sulle Unioni Civili che verrà votata con il ricorso alla fiducia, giovedì o venerdì di questa settimana.

Come ricorda l'onorevole, il ricorso alla fiducia lo stesso Renzi lo aveva già indicato come unico metodo possibile per far approvare la legge. Ma oltre alla questione politica, Roccella pone i riflettori anche sul profilo di incostituzionalità della Cirinnà, da lei rinominata Renzi-Alfano, perché ha completamente ignorato di seguire l'iter legislativo così come indicato nella Costituzione.

Come punto dolente della legge, oltre a quello delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, rimane anche l'adozione dei bambini nati da madre surrogata. Sebbene la materinità surrogata sia vietata in Italia e sebbene la stepchild adoption sia stata stralciata dal ddl nel suo passaggio al Senato, il problema resta con la discrezionalità affidata ai giudici che, ultimamente, l'hanno sempre concessa.

Ma ciò che preoccupa il mondo cattolico è quanto, a dire il vero onestamente, Ivan Scalfarotto ha dichiarato ieri in una intervista a Il Post affermando che, una volta licenziata, «questa legge sarà una rivoluzione. Una rivoluzione dei costumi e della cultura, perché stabilirà in modo inequivocabile che una famiglia può essere fatta da due uomini o da due donne. Perché in tutta Italia, rapidamente, si moltiplicheranno le cerimonie di unione civile e le feste che a quelle cerimonie seguiranno. [...]
Nulla è più potente contro il pregiudizio della conoscenza, poiché è l’ignoranza la vera madre di tutti i pregiudizi.

E quando il pregiudizio sarà stato cancellato, allora sì che sarà facile fare una legge sul matrimonio ugualitario. È successo in Francia, in Gran Bretagna, in Irlanda. Così come in Germania la prima legge sulle unioni civili, assai limitata e parziale, ha potuto essere allargata dalle Alte Corti soltanto in funzione del fatto che esisteva. Una volta fatta una legge che riconosce una dignità alle coppie dello stesso sesso, poi bisogna giustificare quale sia la ragione della sua incompletezza: e se la ragione è solo la discriminazione per orientamento sessuale, evidentemente i tribunali non possono far altro che rimuoverla.»

Evviva la sincerità! Inoltre, Scalfarotto non manca neppure di esaltare Matteo Renzi, ritenendolo il principale artefice della legge, glorificandone la figura con parole che farebbero arrossire pure il caro leader della Corea del Nord. Quando c'è l'entusiasmo...

Naturalmente, queste affermazioni di Scalfarotto non potranno che essere raccolte con interesse e ricordate quando i cattolici, come tutti gli altri italiani, saranno chiamati ad esprimere il loro parere nel referendum che dovrà o meno aprovare la costituzione, ma che sarà anche, come più volte ricordato dall'attuale premier, un voto sulla sua persona.

Nel frattempo, il candidato sindaco a Roma per i moderati del centrodestra, Alfio Marchini, ha dichiarato: «Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni».