Si sono aperti i lavori a Bruxelles del Consiglio europeo. In base alle prime dichiarazioni, la possibilità perché il Recovery Fund venga approvato sembrano molto basse. 

Il primo ministro olandese Rutte, che governa uno dei principali paradisi fiscali all'interno dell'Europa, non vede possibilità di aiuti che non siano soggetti a condizioni:«Vedo poco meno del 50% di possibilità di raggiungere un accordo sul pacchetto di ripresa entro domenica - ha dichiarato -. È ancora possibile raggiungere un compromesso, ma ci aspetta un duro lavoro. Gli aiuti, però, solo se vediamo le riforme».


In funzione di ciò, anche il commento della cancelliera tedesca Merkel, prima dell'inizio dei lavori, è improntato al fatalismo:«Le differenze tra i vari leader sono ancora molto, molto grandi, ed è difficile prevedere la possibilità di raggiungere un risultato. Mi aspetto trattative molto, molto difficili. La Germania lavorerà insieme alla Francia per aiutare il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Dobbiamo solo lavorare sodo».

Ma per il presidente del Consiglio europeo Michel, la speranza è l'ultima a morire: «Anche se l’incontro odierno sarà complicato, sono convinto che con coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo. Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice, so che sarà difficile: non si tratta solo di soldi ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità».

Così, invece, il premier Conte ha commentato l'inizio dei lavori...

aggiungendo poi, su Twitter, che quella trattata oggi a Bruxelles, «non è solo una questione di flussi o norme finanziarie. Stiamo elaborando una risposta economica e sociale a favore di tutti i nostri concittadini europei, nell'interesse comune, per i valori che condividiamo, al fine di rendere l'Europa più resiliente e competitiva nello spazio globale».