Riportare i ticket a come sono stati fino a un mese fa è solo una cinica mossa politica della Regione Lombardia. Il Governo ha infatti impugnato un articolo del collegato al bilancio scritto male, senza copertura, introdotto con un emendamento dell'ultimo minuto. Ma la delibera che abbassa il tetto dei superticket da 30 a 15 euro non è stata toccata e se Maroni non l'avesse revocata sarebbe rimasta in vigore, esattamente come le precedenti che sono intervenute per estendere le esenzioni. Siamo di fronte a una mossa di campagna elettorale sulla pelle dei lombardi, che per la Regione significa anche risparmiare 25 milioni di euro.
Quindi hanno deciso la revoca, a partire da oggii, 1 marzo, dello sconto sui superticket sanitari su visite ed esami introdotto a partire dal 1 febbraio. La decisione segue l'impugnativa da parte del Governo dell'articolo 19 del collegato al bilancio 2017 – 19 che fissa l'obiettivo generico di ridurre il superticket del 50% nei prossimi tre anni a fronte di una non ben definita futura riduzione di spesa.
Trovare una soluzione sarebbe molto facile, se solo lo si volesse fare, perché la Lombardia ha già un ticket aggiuntivo sui farmaci da cui incassa 260 milioni di euro