Lunedì si è dimesso dal proprio incarico l'alto commissario Jean-Paul Delevoye, colui a cui Macron aveva dato l'incarico di rivedere il sistema pensionistico francese.

Le dimissioni, motivate dal fatto che Delevoye ha omesso di dichiarare incarichi assunti prima di entrare a far parte del governo, non potevano certo passare inosservate, sia per la sua vicinanza al presidente Macron, sia perché da diversi giorni si susseguono in tutta la Francia manifestazioni contro la riforma delle pensioni così come lui l'aveva pensata.

Mentre il governo di Edouard Philippe dice di voler andare avanti con la riforma, i sindacati rispondono che intensificheranno le proteste, con la rete dei trasporti sempre più nel caos.

Dopo gli scioperi generali del 5 e 10 dicembre, il 17 dicembre si è svolto un nuovo sciopero generale di tutte le organizzazioni sindacali, che hanno chiamato a mobilitarsi ferrovieri, insegnanti, dipendenti pubblici, avvocati, magistrati, piloti, hostess, steward, medici, assistenti... a Parigi, Marsiglia, Rennes, Tolosa, Lione, Bordeaux, Rouen e molte altre città della Francia.

E visto che tutto il mondo è Paese, i numeri che sindacati e prefetture danno in relazione alla partecipazione sono del tutto diversi. In ogni caso, in base a quello che riportano i media francesi, il numero dei partecipanti allo sciopero odierno non è inferiore al primo sciopero generale del 5 dicembre.


Il capo del governo, Edouard Philippe, ha proposto alle parti sociali di riunirsi nuovamente per discutere della riforma delle pensioni.Un accordo sembra molto problematico, dato che i sindacati chiedono semplicemente che venga ritirata.

 

PS. La foto in alto è stata diffusa via Twitter da Pierre Bovier