In tutta l'Ucraina, anche nell'ovest del Paese nelle città che guardano al confine con l'Europa, si sono registrate esplosioni. L'attacco al Paese è generalizzato, ma a partire dalla scorsa notte sembra essersi concentrato sulla capitale Kiev.
Nell'ultimo rapporto fatto dal "soldato presidente" Volodymyr Zelesnky, rivolgendosi in tv alla nazione, sono stati 137 finora gli ucraini rimasti uccisi a seguito dell'invasione, mentre 316 sono quelli feriti. Il numero comprende sia militari che civili.
Zelesnky ha detto di credere di essere attualmente l'obiettivo numero uno della Russia ma, nonostante ciò, ha aggiunto che non lascerà Kiev.
Nel suo discorso ha poi confermato che la capitale ha subito nella notte numerosi attacchi missilistici che hanno preso di mira, indifferentemente, siti militari e civili. Inoltre, ha chiesto ai Paesi occidentali di fare di più che imporre sanzioni economiche, aggiungendo che l'Ucraina non smetterà di difendersi, fino alla fine, dagli attacchi della Russia.
Va detto che le cronache, ieri, hanno confermato la presenza di migliaia di manifestanti in diverse città della Russia, Mosca compresa, che sono scesi in piazza per dire no alla guerra di Putin. Naturalmente, sono fioccati gli arresti... secondo alcune ong sarebbero stati oltre 1.500.
People marching through central Moscow this evening chanting “No to War!” pic.twitter.com/BTQ3ZOGTan
— Matthew Luxmoore (@mjluxmoore) February 24, 2022
Da stamattina, alla periferia di Kiev si registra la presenza di mezzi militari russi, sia provenienti da est che da nord dove si starebbero concentrando nei dintorni di Obolon, zona residenziale si trova a soli 9 km dal centro città e dal Parlamento.
L'esercito ucraino avrebbe fatto saltare in arie tre ponti per impedire ai mezzi corazzati russi di raggiungere il centro.
Per sfuggire ai bombardamenti e agli scontri armati, gli abitanti della capitale hanno cercato rifugio nelle stazioni della metropolitana. Si moltiplicano gli appelli del governo a unirsi all'esercito.
Sul fronte della diplomazia, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha tenuto una surreale conferenza stampa in cui - rispondendo solo ad alcune alle domande - ha dichiarato che Mosca non vuole occupare l'Ucraina, ma piuttosto smilitarizzala. Per giustificare l'intervento, Lavrov ha fatto riferimento agli interventi militari dal parte dei Paesi occidentali nella ex Jugoslavia, in Iraq e in Libia, che hanno causato migliaia di vittime in nome della democrazia.
E per comprendere che la Russia non è isolata a livello internazionale, oltre alla visita di ieri al Cremlino del premier pakistano Imran Khan, vanno registrate le dichiarazioni odierne della Cina.
In una conferenza stampa a Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha ribadito che la Cina, pur rispettando l'integrità territoriale di tutti i Paesi, ha anche compreso "le legittime preoccupazioni della Russia sulle questioni di sicurezza".
In ritorsione alla decisione di Londra di vietare all'Aeroflot lo scalo negli aeroporti britannici, la Russia ha annunciato questa mattina il divieto dello spazio aereo a tutti i voli delle compagnie aeree la cui sede legale risieda nel Regno Unito.
Kiev si prepara all'attacco.
Aggiornamento delle ore 17.
Nell'ultimo messaggio lanciato alla tv da Volodymyr Zelensky, dopo aver elogiato il coraggio delle proprie truppe, in presidente ucraino si è nuovamente rivolto in russo a Vladimir Putin, chiedendogli di avviare un negoziato per fermare i combattimenti in corso.
This after Zelensky appeared in a video saying in Russian:
— Matthew Luxmoore (@mjluxmoore) February 25, 2022
"I want to once again address the Russian President. Fighting is taking place all over Ukraine, let's sit down for talks to stop the killing of people.” pic.twitter.com/u1dY7hbUcr
Nel primo pomeriggio, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che la Russia è pronta per avviare colloqui a Minsk, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa russa RIA Novosti, che ha però aggiunto che l'Ucraina dovrà accettare di diventare un Paese neutrale e smilitarizzato. Da capire se Zelensky possa accettare o meno di avviare un dialogo su tali basi, già prestabilite.
Successivamente, sono arrivate le dichiarazioni di Putin, tutt'altro che concilianti. Il presidente russo, parlando al Consiglio di sicurezza, ha invitato l'esercito ucraino ad effettuare un colpo di Stato, prendendo il potere nelle proprie mani, definendo i vertici delle istituzioni banderiti (riferendosi al combattente antisovietico della seconda guerra mondiale Stepan Bandera) e neonazisti, accusandoli di aver installato armamenti pesanti, inclusi sistemi per il lancio di razzi, all'interno delle città, tra cui Kiev e Kharkiv.
"Si comportano come i terroristi" ha detto Putin, "facendosi scudo dietro le persone per accusare poi la Russia di causare vittime tra i civili. Si sa per certo che tutto questo sta accadendo su indicazoini di consulenti stranieri, americani su tutti. Mi rivolgo ancora una volta ai militari delle forze armate ucraine: non permettete ai neonazisti e ai banderiti di usare i vostri figli, le vostre mogli e gli anziani come scudo umano. Prendete il potere. È probabile che in tal caso troveremo più facile raggiungere un accordo che non con quella banda di drogati e neonazisti a Kiev".
Dopo tali dichiarazioni, sembra complicato che si possano svolgere dei colloqui a Minsk. Zelensky, nel suo ultimo messaggio, aveva chiesto l'invio di armi e sanzioni ancora più dure alla Russia. Nelle ultime ore un funzionario dell'Ue ha comunicato che Bruxelles avrebbe deciso di congelare i beni detenuti nel Paesi dell'Unione dal presidente russo Vladimir Putin e dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, anche se non è chiaro a quanto possano ammontare.
Sul piano militare, la pressione russa su Kiev sta progressivamente aumentando con ingenti forze che da nord si stanno sempre più avvicinando alla capitale, dove il ministero della Difesa ucraino ha chiamato a raccolta anche li civili a cui sta distribuendo armi e indicazioni su come preparare bombe molotov.
In base all'andamento dell'attacco in corso, si ha la sensazione che la Russia abbia trovato ostacoli inaspettati nella resistenza ucraina nel Donbass e a sud, dove l'avanzata è partita dalla Crimea. Per questo, Mosca potrebbe puntare i propri sforzi militari contro Kiev in modo che, dopo aver preso la capitale, le armi vengano deposte anche nel resto del Paese.
E prima che la situazione possa ulteriormente peggiorare da Kiev, e non solo, la popolazione è in fuga con migliaia di persone che cercano rifugio nei Paesi confinanti ad ovest, Polonia e Ungheria su tutti.
Aggiornamento delle ore 21.
Il sindaco di Kiev, l'ex campione di pugilato dei pesi massimi Vitali Klitschko, ha dichiarato che sono state segnalate cinque esplosioni nella capitale, mentre alcune sono state udite vicino a una centrale elettrica nella zona a nord. "La situazione in questo momento - ha detto Klitschko - è minacciosa", e la notte sarà "molto difficile".
Nel pomeriggio il presidente degli Stati Uniti Biden e il presidente ucraino Zelensky si sono sentiti telefonicamente per circa 40 minuti. Dopo l'incontro, Zelensky ha twittato che i due hanno discusso di "rafforzamento delle sanzioni, assistenza concreta alla difesa e una coalizione contro la guerra".
Papa Francesco, sul suo account Twitter ha pubblicato un post in ucraino, russo e inglese, riprendendo un passo dell'enciclica "Fratelli Tutti", affermando che "ogni guerra lascia il nostro mondo peggiore di prima", definendola "un fallimento della politica e dell'umanità ... una vergognosa capitolazione, una sconfitta davanti alle forze del male".
La Nato ha confermato il dispiegamento di altre migliaia di truppe nell'Europa orientale. Nel corso del vertice che si è tenuto in videoconferenza, il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha detto che l'Italia è uno dei più importanti contributori di truppe alle operazioni Nato ed è pronta a fare la sua parte, come sempre, per mettere a disposizione le forze necessarie.
In precedenza, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva dichiarato che l'ingresso della Svezia o della Finlandia nella Nato provocherebbe un dura reazione da parte della Russia, considerando l'impegno del governo finlandese ad una politica di non allineamento un fattore importante nell'assicurare la sicurezza e la stabilità nell'Europa settentrionale.
La Russia ha annunciato che sta limitando l'accesso a Facebook, dopo aver accusato di "censurare" i seguenti media russi: l'agenzia di stampa RIA Novosti, la TV Zvezda del ministero della Difesa e i siti web gazeta.ru e lenta.ru. Nick Clegg, il vicepresidente di Meta, ha confermato che la società di social media ha rifiutato la richiesta delle autorità russe di pubblicare senza verifica gli articoli dei quattro media. Non è stato specificato quali saranno le restrizioni della Russia su Facebook. Mosca ha precedentemente rallentato i tempi di risposta di Twitter.
Kiev afferma di aver distribuito 18.000 mitragliatrici a coloro che si sono offerti volontari, mentre adesso sarebbe stata vietata la possibilità di allontanarsi dal Paese agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni, che sarebbero così impossibilitati ad attraversare il confine.