È durata 4 minuti la terza udienza del processo a Patrick Zaki che si è che si è tenuta oggi presso il tribunale di Mansura. Accusato di diffusione di false informazioni attraverso articoli di giornale, e successivamente di reati più gravi, dopo 668 giorni lo studente egiziano è stato finalmente scarcerato, anche se non prosciolto dalle accuse per le quali è prevista una condanna tra i dieci e i dodici anni.

Pertanto, in attesa della prossima udienza che si terrà il 1° febbraio, Patrik potrà trascorrere quel periodo presso la sua famiglia.

Per Amnesty, quello odierno è comunque un passo avanti enorme nella direzione della giustizia.

"Speriamo che nella prossima udienza ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo e cioè il riconoscimento della sua innocenza. Oggi è comunque stato fatto tantissimo - ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia -. Grazie a tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo e dire a tutti e tutte di tenere alta l’attenzione".

La battaglia per la liberazione di Patrick continua. Zaki è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

Oggi, 7 dicembre, si sono tenute iniziative in tutta Italia a suo sostegno.