Il regime agli albori del capitano Matteo
Secondo quanto riporta l'Ansa, ad Ostia, per la sfilata in occasione del 50esimo anniversario dell'Associazione nazionale Polizia di Stato, l'arrivo del ministro dell'Interno è stato salutato con cori da stadio. Oltre a "Matteo, Matteo", le persone dietro le transenne gli hanno gridato "Salvaci" e "Non arretrare di un millimetro".
Vien quasi da sorridere a tanta becera follia, se invece non ci fosse da preoccuparsi e seriamente. Per qual motivo? Ce lo ricordano queste parole:
Il fascismo... lancia, sì, rivendicazioni immediate o slogan al fine di accaparrarsi l'appoggio delle forze sociali di cui ha bisogno, ma per il resto si astiene da formulare un programma ricostruttivo. In sua vece il fascismo propaga un'ideologia raffigurata in simboli della razza o della nazione. Se voi mirate al successo ... dovete gettare il discredito sul sistema tradizionale dei partiti e sulla stessa politica, renderli responsabili di tutti i mali della patria e aizzare contro di essi l'odio delle masse....Un aspirante dittatore non deve fare appello allo spirito critico degli uditori. Egli ne sarebbe la prima vittima. Un capo fascista deve saper trascinare, infiammare, esaltare, i suoi uditori, ispirando disprezzo e odio verso i perdigiorno che discutono. Le chiacchiere non riempiono lo stomaco, ecco uno slogan efficace contro i politicanti tradizionali.Tutto quello che il capo fascista dirà sarà enunciato nella forma dell'evidenza, in modo da non dare adito al minimo dubbio o discussione. Locuzioni come può darsi, forse, a me sembra, salvo errore, saranno rigorosamente evitate. Ogni invito alla discussione sarà respinto. "Non si discute sulla salvezza della patria", "non si discute coi traditori", "i disoccupati aspettano lavoro e non parole", ecco risposte che ogni seguace approverà....Anche Mussolini non era privo di talento nel caricare di enfasi le formule più banali. Noi siamo contro le rinunce, siamo per i nostri diritti egli scriveva. Noi siamo contro l'irresponsabilità, siamo per il rispetto dei valori, egli ripeteva assai spesso. Vi raccomando particolarmente il termine "valori". Potete servirvene a tutto spiano, suona bene e non impegna nulla.
Quelli sopra riportati sono solo alcuni brevi estratti relativi al capitolo sulla tecnica per suggestionare le masse riportate nel libro "La scuola dei dittatori", scritto da Ignazio Silone nel 1938.
Pensate che quanto sopra riportato non abbia nulla a che vedere con quanto accade oggi in Italia e in altri Paesi dell'Europa? Meglio per voi. Io, invece, non ne sono per nulla convinto, non solo perché uno come Salvini fa di tutto per ripetere ciò che in passato ha già "funzionato", ma anche perché stavolta viene aiutato a farlo e non solo da chi pensa di trarne benefici immediati - vedi l'appoggio di Confindustria - ma anche da personaggi equivoci come Bannon che operano alla luce del sole, tenendo però ben nascosto da chi e con quali soldi vengano finanziati e supportati.