Solo dopo che ci saremo lasciati alle spalle l’incubo dell’emergenza e solo quando riusciremo ad uscire indenni dallo stress psico-fisico di queste interminabili settimane di clausura, solo allora potremo recuperare lucidità e razionalità necessarie per dare risposta ai troppi arcani misteri di questa calamità.

Il Corsera ha pubblicati i risultati della "analisi Covid-19” curata e pubblicata dalla Johns Hopkins University. 

Analisi che rileva come, ad oggi 28 marzo, siano 652.079 le persone già contagiate dal virus a livello mondiale.

Confermandoci che combattiamo contro una vera pandemia il dato potrebbe perfino lasciarci freddi se non scoprissimo, ahinoi, che dopo gli Stati Uniti, al primo posto con 116.505 contagiati, ci sia proprio l’Italia che, con 92.472 contagi, ha superati gli 81.999 contagi registrati in Cina.

Sorprende, però,  il dato relativo agli USA, paese nel quale il coronavirus è approdato solo da poche settimane.

Forse che i reiterati messaggi di Trump, il quale scientemente ha cercato di sminuire il Covid-19 definendolo “niente più di un comune raffreddore” ed asserendo che “con Covid-19 si può andare al lavoro”,  hanno finito per condizionare gli americani, almeno i più sprovveduti, incolti o distratti, impedendo loro di cogliere la gravità della situazione ed adottare le necessarie contromisure?

Ed ancora: perché mai Trump lo avrà fatto?

Solo per non compromettere il PIL americano e non intralciare il mercato azionario di Wall Street?

Se così fosse Trump si sarebbe comportato, né più né meno, come un untore di manzoniana memoria.

Nella sua analisi, però, la Johns Hopkins University puntualizza anche in 30.313 le vittime ad oggi del Covid-19.

Al primo posto di questa funesta classifica, purtroppo si trova l’Italia con i suoi 10.023 morti, seguita dalla Spagna con 5.812 vittime e dalla Cina con 3.177 decessi.

Una ecatombe che nel nostro Paese sciaguratamente non accenna a fermarsi.

Non solo ma a sconcertare ancora di più c’è l’inquietante caso della Regione Lombardia che con 5.944 decessi ha già superata, da sola, in questo doloroso primato sia la Spagna che la Cina.

Perché mai proprio la Lombardia, dopo aver registrato il primo caso di contagio in Italia, il 21 febbraio a Codogno nel Lodigiano, non è riuscita a fermare il dilagare del Coronavirus?

Eppure fin dal 23 febbraio con un decreto legge il Governo aveva prescritte misure per evitare la diffusione del Covid-19 quali, ad esempio: il divieto di ingresso ed uscita dai comuni in cui si fosse già registrato un contagio, la sospensione delle attività educative di ogni ordine e grado, il divieto di riunioni, assembramenti, manifestazioni anche sportive, ludiche, religiose sia in luogo pubblico che privato, la chiusura di tutte le attività commerciali dei beni non di prima necessità, etc.

Inoltre, pochi giorni dopo, il 31 gennaio, era stata disposta anche la sospensione di tutti i voli da e per la Cina.

Ci avrà messo lo zampino quel politicante senza scrupoli che proprio nei giorni in cui nel lodigiano si piangevano già le prime vittime del Covid-19, per bieca propaganda diffondeva messaggi irresponsabili come: «l’Italia è il paese più bello del mondo…  venire a fare turismo in Italia è bello, sano e sicuro. Per responsabilità di qualcuno sembra che fare la settimana bianca in Trentino in Piemonte in Val d’Aosta, andare a visitare la splendida Venezia sia pericoloso... no no no»?

Con quale sordido scopo?

Forse semplicemente quello di creare un clima di insofferenza nei confronti delle decisioni del Governo e provocare una strisciante disobbedienza ?  

Un invito alla disobbedienza che in Lombardia ha preso piede se il Presidente della regione ha dovuto riconoscere che ad una verifica delle celle telefoniche si rilevava come l’appello iorestoacasa fosse ignorato e disatteso da oltre il 40% dei milanesi e dal 53% dei varesini.

Alessandro Manzoni ci ricorda che durante la peste del 1630 gli untori erano processati e giustiziati, ai giorni nostri, ahinoi! siedono invece in Parlamento.