In merito alla calca che a Torino ha causato oltre 1500 feriti, l'Unità non si lascia sfuggire la polemica contro la sindaca 5 Stelle Chiara Appendino, che, per il Partito Democratico è la diretta responsabile di quanto accaduto.

Le sue colpe? Aver consentito l'organizzazione dell'evento in quel luogo e non aver impedito la vendita di bevande alcoliche in vetro che, sempre secondo l'Unità, in base ai referti rilasciati dagli ospedali dove sono state ricoverate le persone che si trovavano in piazza San Carlo, avrebbero causato le ferite da queste riportate.

Poco importa che sul sito del Comune di Torino in relazione ai fatti di Piazza San Carlo, il Comune ricordi che il soggetto organizzatore, Turismo Torino, ha operato con le medesime modalità messe in atto nel 2015 in occasione della finale proiettata il 6 giugno e che anche in quel caso la Città, con propria delibera, aveva incaricato Turismo Torino quale soggetto organizzatore e non era stato approvato alcun provvedimento di ulteriore limitazione nella vendita di vetro e metallo, oltre a ciò che è previsto dall'art. 8 bis del Regolamento di Polizia Urbana.

In quel caso, infatti, era sindaco di Torino Piero Fassino, renziano del Partito Democratico e, in quanto tale, evidentemente immune da errori di qualsiasi tipo, passati e futuri. Ed infatti, è la stessa Unità a spiegare che nel 2015 i maxi schermi nella piazza erano due e lo spazio era stato diviso in settori, cosa che avrebbe favorito logicamente un deflusso più veloce da parte delle persone in piazza.

Nell'evento del 2017, invece, l’organizzazione degli spazi della piazza e l’unico maxi schermo presente avrebbe creato un effetto imbuto al momento dell’evacuazione... anche se il soggetto organizzatore era lo stesso.

Quello che però l'Unità si è dimenticata di attribuire ad Appendino è l'aver fatto esplodere uno o più petardi e l'aver gridato bomba, bomba. Come se questo fatto fosse del tutto marginale ad aver causato quanto accaduto. Ma diamo tempo al tempo... probabilmente questa accusa è tenuta in serbo per il gran finale come avviene per i fuochi di artificio.