Nonostante tutto l'impegno profuso dal pubblico ministero, Paolo Ielo, che nella sua requisitoria di questa mattina ne aveva sollecitato l'assoluzione, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, è stato condannato per l'accusa di rivelazione di segreto a 8 mesi di carcere e all'interdizione di un anno dai pubblici uffici. Il giudice del Tribunale di Roma ha applicato la sospensione condizionale della pena. Il legale di Delmastro, Giuseppe Valentino, ha dichiarato che farà ricorso in appello.

La sentenza è stata emessa dal collegio di giudici dell'ottava sezione penale del tribunale di Roma, dove si è svolta l'ultima udienza del processo relativo alla vicenda di Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto in carcere al regime del 41-bis.

Il PM aveva chiesto l'archiviazione del procedimento ritenendo possibile l'esistenza oggettiva della violazione, ma senza le prove dell'elemento soggettivo, ritenendo che Delmastro non fosse consapevole dell'esistenza del segreto. Non certo una bella immagine per un sottosegretario... ma almeno gli avrebbe risparmiato la condanna in primo grado.

Facendo onore alle sue origini, Delmastro ha risposto alla sentenza con un metaforico, quanto stentoreo, me ne frego: "Non mi dimetto! Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola!
Dopo che l'accusa ha chiesto per tre volte l'assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla!
Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo!
Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo.
Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi.
Io non ho tradito!
E gli italiani lo sanno!
Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino.
E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa".

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha commentato così: 
"Sono disorientato e addolorato per una condanna che colpisce uno dei collaboratori più cari e capaci. Confido in una radicale riforma [della sentenza] in sede di impugnazione e rinnovo all'amico Andrea Delmastro la più totale e incondizionata fiducia. Continueremo a lavorare insieme per le indispensabili ed urgenti riforme della Giustizia".

Solidarietà a Delmastro anche dal partito, Fratelli d'Italia, con la dichiarazione, seppure sconclusionata, del capogruppo alla Camera, il "nazista in maschera", Galeazzo Bignami:"Oggi contro il sottosegretario Delmastro arriva una sentenza esclusivamente politica, all'esito di un processo esclusivamente politico che ha imbarazzato addirittura l'accusa che più volte si era espressa per la liceità del comportamento del sottosegretario, la cui unica responsabilità è stata quella di aver fatto sapere agli italiani che esponenti del Pd erano andati a incontrare mafiosi in carcere. Chi tocca il Pd, per certi magistrati, va punito. Ed invece noi insistiamo: perché i deputati del Pd sono andati a trovare i mafiosi? Cosa dovevano dire loro? Perché a queste domande non hanno mai risposto? Siamo vicini al collega Andrea Delmastro e convinti, che superate queste incrostazioni di partito, verrà riconosciuto innocente non solo dalla pubblica accusa ma anche da chi dovrebbe giudicare in forma terza e imparziale".

Non si sono fatti attendere neppure i commenti delle opposizioni.

Nicola Fratoianni, AVS:
"Il sottosegretario Delmastro ha avuto una condanna a 8 mesi, per rivelazione del segreto d'ufficio. È evidente che questo governo ha qualche problema con le procedure, con le leggi, persino con i segreti, perché considera le istituzioni una specie di tinello di casa.
Ora mi aspetto le dimissioni di Delmastro. E anche le scuse sue e del suo partito, dopo le violenti offese fatte alle opposizioni durante i dibattiti parlamentari, che discutevano della vicenda Cospito in quei giorni.
Aggiungo che è sempre più urgente che Meloni dia spiegazioni anche su tutte le altre vicende aperte, a partire dal caso di spionaggio. Non può continuare a scappare per sempre".

Giuseppe Conte, M5s: "Il sottosegretario Delmastro, quello che giocava con i documenti riservati col coinquilino Donzelli, è stato condannato in primo grado per rivelazione di segreto d'ufficio. Ha già annunciato che non si dimetterà. Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili. La principale colpevole di questo grave andazzo è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall'opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti, anche se l'amichetto è un condannato in primo grado al Ministero della giustizia per violazione dei doveri d'ufficio".

Matteo Renzi, IV:"Per un garantista come me, la condanna in primo grado del sottosegretario alla giustizia Delmastro Delle Vedove non cambia nulla. Assolutamente nulla. Per me Delmastro era incapace di fare il sottosegretario alla giustizia anche prima della (nuova) condanna. Pistole a capodanno, documenti a Donzelli, frasi vergognose sui detenuti, condanna nascosta alla stampa, per non parlare di Biella. Uno come Delmastro non merita di stare al governo per quello che dice, non per le condanne che prende. Uno con la sua storia è un perfetto sottosegretario alla giustizia solo nella Repubblica delle Banane".

Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai, Andrea Orlando, PD:"La condanna del sottosegretario Delmastro conferma in sede penale, dove siamo stati ammessi come parte civile, le valutazioni politiche già espresse nei confronti di un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni che, evidentemente, si è reso parte attiva di comportamenti gravi e lesivi dell'onorabilita' del ruolo ricoperto, utilizzando informazioni riservate per colpire gli avversari politici. Si tratta di un duro colpo per l'ex avvocato di fiducia della Premier Meloni e responsabile giustizia del suo partito, prima di andare a ricoprire l'attuale incarico a via Arenula che sta svolgendo in maniera poco onorevole e poco disciplinata. È evidente che tra le conseguenze del lesivo comportamento di Delmastro ci sia stato anche un grave danno per i sottoscritti, accostati in maniera impropria e calunniosa ai mafiosi da parte di chi, il coordinatore del partito della Meloni, Donzelli, ha ricevuto informazioni riservate per poterle usare come una clava contro esponenti dell'opposizione. E le conseguenze politiche di quanto è avvenuto non possono che consigliare un passo indietro al sottosegretario Delmastro per allontanare qualsiasi ombra dal suo operato al ministero della Giustizia, alla luce di questa gravissima condanna".
Una nuova grana per la premier Giorgia Meloni. Infatti, se non chiede a Delmastro di dimettersi, come può pretendere di esser credibile agli occhi degli italiani, quando ora che è al governo ignorerebbe di fare ciò che invece chiedeva di fare agli avversari politici quando era all'opposizione?

Alla precedente riflessione, stavolta, Meloni ha poi risposto ricorrendo al suo repertorio ormai classico che oscilla tra vittimismo e complottismo. Questa la nota pubblicata da Palazzo Chigi:

"Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto".

A questo punto, è evidente che Meloni non è credibile agli occhi degli italiani.