In Venezuela quest’ultima settimana è stato un susseguirsi di eventi e dichiarazioni che mostrano l’instabilità e l’incertezza che il Paese e i suoi cittadini stanno vivendo, in un clima di repressione e violenza.
Domenica 30 luglio si svolgono le elezioni per l’Assemblena Costituente.
Lunedì 31 luglio l’Assemblea Nazionale Costituente ha preso 8 milioni di voti ma il giorno prima i centri elettorali erano vuoti.
Martedì 1 agosto Leopoldo e Ledezma vengono riportati al carcere Ramo Verde.
Mercoledì 2 agosto Smarmatic dice che i risultati delle elezioni sono false e le bande di civili armati minacciano di linciare Lucena, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, perché nessuno gli ha dato l’incarico che si è preso.
Giovedì 3 agosto il procuratore generale del Venezuela Luisa Ortega Diaz, che si era dimostrata critica nei confronti di Maduro, dichiara che le hanno sequestrato la figlia e il nipote.
Venerdì 4 agosto si insedia l’Assemblea Costituente, Delcy Eloina ne diviene la presidente, e Ledezma torna agli arresti domiciliari.
Sabato 5 agosto viene sospesa dall’incarico Luisa Ortega Diaze sostituita da Tarek Saab. Il blocco del Mercosur sospende il Venezuela dagli accordi.
Domenica 6 agosto un gruppo di militari ribelli hanno attaccato una base per prenderne le armi e hanno annunciato l’inizio della rivolta contro il governo. Nello stesso giorno hanno nuovamente rilasciato Leopoldo.
Cosa succederà domani?