I parà della Folgore hanno ripreso l'attività dei lanci vincolati dopo alcuni mesi di sospensione tecnica decisa dal loro Comandante. Secondo quanto riportato dal quotidiano "www.congedatifolgore.com" alcuni mesi fa "Il Generale di Brigata Rodolfo Sganga  informava i suoi paracadutisti  con una lettera indirizzata ai comandanti di Reggimento, da divulgare al personale, che aveva deciso di sospendere temporaneamente l'attività aviolancistica per approfondire le cause di un paio di "comportamenti anomali" della rete antimalfunzionamento delle vele in dotazione. 

Lo imponeva il principio di prudenza che deve guidare oggi Comandante se vi è il sospetto di un pregiudizio superfluo alla sicurezza del personale."

Il personale tecnico del Capar ha controllato più volte il paracadute in dotazione, il T10, e ha anche ripetuto le varie fasi del lancio con un manichino. Nel 2018 gli osservatori a terra  avevano notato qualcosa che "avrebbe potuto dare luogo", anche se questo poi rientra nella casisitica  aviolancistica  accettata come compatibile all'attività,  ad un malfunzionamento grave. Così il paracadute T10 andrà presto in pensione: la Brigata Folgore ha deciso, infatti, di avere in dotazione dei nuovi paracadute di "matrice tecnica francese" che si possono abbinare all'attività di lancio da pallone frenato.

Tutto questo accadrà tra la fine del 2019 ed i primi mesi del 2020. Nel frattempo, la mattina del 18 febbraio i parà della Folgore decollati da Pisa  su un C130J  hanno ripreso i lanci nei pressi di Altopascio.  E' proprio il caso di dire che La Folgore è tornata di nuovo "alla porta". 

la sottile linea rossa