Esteri

Ucraina, venerdì un nuovo tentativo per evacuare gli ultimi civili dall'acciaieria Azovstal

"Oggi è proseguita l'operazione di salvataggio da Mariupol. Con l'assistenza delle Nazioni Unite e del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Le persone stanno andando verso un area sicura.Più di 150 persone provenienti dall'acciaieria Azovstal e più di 300 da altre zone di Mariupol e dei suoi sobborghi sono state evacuate questa settimana e stanno già ricevendo tutto l'aiuto di cui hanno bisogno. Aiuto medico, burocratico, finanziario... e possono comunicare con parenti, amici e famiglie.Ma i bombardamenti russi e l'assalto all'Azovstal però non si fermano, nonostante i civili debbano ancora essere evacuati: donne e bambini. Molti bambini che sono ancora lì... in quell'inferno! Ci sono dei bambini! Da più di due mesi sotto continui bombardamenti, con la minaccia di morire in qualsiasi momento...Stiamo facendo di tutto per trovare una soluzione per salvare i nostri militari. Eroi che difendono Mariupol contro gli occupanti, le cui forze sono prevalenti per numero. Ci sono diverse unità lì. Hanno molti feriti. Ma non si arrendono. Stanno mantenendo le posizioni".

Così Zelensky nel discorso della buonanotte diffuso ieri sera, in cui il presidente ucraino ha riassunto l'andamento della guerra in Ucraina. Ma anche oggi l'evacuazione di Mariupol è all'ordine del giorno. 

In queste ore è in atto un nuovo tentativo di far uscire almeno i civili rimasti ancora intrappolati all'interno degli impianti dell'acciaierie Azovstal. L'ultimo dato indica in circa 200 il loro numero e tra questi vi sarebbero almeno 20 bambini.

Una situazione, quella dell'acciaieria di Mariupol, che ha del paradossale. I resistenti ucraini stanno mantenendo un impianto distrutto in una città ormai completamente in mano ai russi, così come tutta l'area che la circonda per decine e decine di chilometri. La loro resistenza impedisce di utilizzare da parte dei russi una parte del porto di Mariupol... quindi, dal punto di vista pratico non sembrerebbe avere una rilevanza strategica di qualche tipo. Da credere però che i militari asserragliati all'interno di Azovstal ritengano la loro sorte comunque segnata, anche nel caso di resa e per tale motivo non vogliono arrendersi.

I russi hanno bisogno di sconfiggere l'ultima resistenza ucraina a Mariupol per una questione di prestigio e propaganda, anche in funzione dell'appuntamento del 9 maggio, per poter poi dire di aver vinto sui nazisti di oggi (il battaglione Azov) così come contro i nazisti di ieri.

Da questa duplice follia, speriamo almeno che donne e bambini intrappolati nell'Azovstal, ed ancora in vita, riescano a salvarsi. Finora, secondo i numeri ufficiali comunicati dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, sono 6.731 le vittime civili (morti e feriti) finora accertate a seguito dell'invasione russa in Ucraina a causa della guerra russa. 


Nel resto dell'Ucraina, nel Donbass e nel sud, si continua a combattere una guerra dove, a quanto pare, l'esercito russo e quello ucraino ormai stanno lottando in una guerra dove nessuna delle due parti sembra in grado di prevalere, anche se, considerando la disparità delle forze in campo già questo può essere considerato per Kiev un successo

Questo l'ultimo elenco delle perdite subite dai russi a partire dallo scorso 24 febbraio: 24.900 soldati, 1.110 carri armati, 2.686 mezzi corazzati per il trasporto di personale, 1.926 tra veicoli e serbatoi di carburante, 502 pezzi di artiglieria, 171 sistemi di lancio multiplo di razzi, 83 sistemi di difesa antiaerea, 155 elicotteri, 199 aerei, 324 UAV e 11 imbarcazioni.

Mentre la Russia avrebbe iniziato il tentativo di conquistare la regione di Zaporizhzhia con artiglieria, attacchi aerei che stanno interessando le località di Huliaipole e Orikhiv, un'altra nave della flotta russa nel Mar Nero  sarebbe stata colpita. Lo ha comunicato il deputato Oleksiy Honcharenko su Telegram.

Ad esser stata colpita è la fregata Admiral Makarov, entrata in servizio a fine 2017, che adesso starebbe bruciando nei pressi di Snake Island (di fronte a Odessa), anch'essa vittima, come il Moskva, di un razzo Neptune. A borlo della nave si sarebbe verificata un'esplosione seguita da un incendio. Dumskaya, un sito di notizie ucraino, ha affermato che le forze russe hanno inviato elicotteri per salvare l'equipaggio della nave che starebbe affondando.

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
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