Il governo della Germania, nonostante il contratto, continua a mostrare la propria imbarazzante debolezza, dimostrando, a differenza di quanto pretendono di sostenere i politici italiani del cambiamento, che un qualsiasi Governo di coalizione - nonostante tutti i contratti di questo mondo - non può non avere delle "contaminazioni" politiche che a loro volta non possono non avere influenza sulla composizione della maggioranza che lo supporta.

Le tensioni, tra l'altro, sono causate dalla CSU bavarese e dalle sue scelte sempre più radicali, per solleticare la pancia degli estremisti di destra tedeschi, affascinati dai neonazisti dell'AfD. Scelte che hanno creato problemi in relazione alla gestione dei migranti e che continuano a crearne di nuovi a seguito della vicenda legata a Hans-Georg Maassen.

Chemnitz è una città della Sassonia, nell'est della Germania. Lo scorso 26 agosto, dopo un festival che ne celebrava la fondazione, è scoppiata una rissa che ha causato la morte di un cittadino tedesco di origini cubane ed il ferimento di altre due persone. Responsabili dell'aggressione due immigrati curdi, uno iracheno e uno siriano.

Il giorno dopo, gli estremisti di destra hanno scatenato una vera e propria caccia allo straniero con aggressioni e pestaggi, testimoniati anche da sequenze video.

Hans-Georg Maassen, capo dell'Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione (il Bundesamt fuer Verfassungsschutz), servizio tedesco d'informazione incaricato di vigilare che non siano compiuti atti contrari alla costituzione della Repubblica Federale, aveva dichiarato in proposito a quanto accaduto a Chemnitz che i video degli scontri erano fasulli e che non vi era stata in realtà alcuna caccia allo straniero. Ma ulteriori inchieste e testimonianze hanno smentito le dichiarazioni di Maassen, creando un nuovo caso politico all'interno del Governo della Merkel.

Infatti, Maassen, per quanto da lui dichiarato, è stato etichettato come simpatizzante dell'estrema destra e per tale motivo è stato preso sotto tutela dal ministro dell'Interno Horst Seehofer che si è opposto al suo licenziamento, cui erano favorevoli CDU e SPD. Come risolvere sul nascere la nuova crisi di governo? Ricorrendo al classico "promeveatur ut amoveatur".

Così, Hans-Georg Maassen è stato rimosso dal BfV per essere promosso al nuovo incarico disegretario di Stato, alle dirette dipendenze di Seehofer con un congruo aumento di stipendio, da 11mila a 13mila euro al mese. Come punizione, non c'è male!

In questa Große Koalition, in base al giudizio che il quotidiano Bild ha dato della vicenda, l'unica cosa grande che vi è rimasta è la determinazione assoluta nel pretendere di continuare a tirare avanti!

Un antipasto, quello tedesco, di quello che vedremo a breve anche in Italia?