Chi è che non ha presente il ritornello della meritocrazia che, in base alla convenienza del momento, i politici italiani di tutti gli schieramenti cercano di far proprio per ottenere qualche voto in più?
Nulla di sbagliato, per carità, ma la meritocrazia spesso porta con sé anche dei risvolti negativi e, tra questi, quello causare alle persone una specie di malattia che finisce per condurle ad aspirare ai primi posti a danno degli altri... in una ricerca spasmodica del potere.
È questo il messaggio che Papa Francesco ha lanciato all'Angelus nella penultima domenica di ottobre, richiamandosi alla pagina odierna tratta dal Vangelo di Marco, in cui Gesù cerca di correggere i suoi discepoli - i fratelli Giacomo e Giovanni, animati sì da un grande entusiasmo per Lui, ma il cui zelo è però inquinato dallo spirito del mondo - convertendoli dalla mentalità del mondo a quella di Dio.
Francesco utilizza l'insegnamento di Gesù ai propri apostoli per ricordare ai fedeli che «la via del servizio è l’antidoto più efficace contro il morbo della ricerca dei primi posti; è la medicina per gli arrampicatori, questa ricerca dei primi posti, che contagia tanti contesti umani e non risparmia neanche i cristiani, il popolo di Dio, neanche la gerarchia ecclesiastica.
Perciò, come discepoli di Cristo, accogliamo questo Vangelo come richiamo alla conversione, per testimoniare con coraggio e generosità una Chiesa che si china ai piedi degli ultimi, per servirli con amore e semplicità. La Vergine Maria, che aderì pienamente e umilmente alla volontà di Dio, ci aiuti a seguire con gioia Gesù sulla via del servizio, la via maestra che porta al Cielo.»