Al 9 marzo, in Italia, i contagiati dal virus della Covid-19 sono complessivamente  9.172, facendo del nostro Paese, il secondo al mondo per numero di persone positive al test del coronavirus. Le persone attualmente contagiate sono invece 7.985, quelle guarite sono 724.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 4.316, in terapia intensiva 733, mentre 2.936 si trovano in isolamento domiciliare. I deceduti, infine, sono 463.

Tra le dichiarazioni rese lunedì dal capo della Protezione civile e commissario per l'emergenza, Angelo Borrelli, l'avvio della consegna di 325 ventilatori per le terapie intensive e sub-intensive, a partire dalla Lombardia, mentre prosegue la distribuzione delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale che da domani verranno distribuiti - circa 100mila - anche negli istituti penitenziari.

Questa la ripartizione per regione dei dati sopra elencati:

Un aspetto non secondario di questa epidemia su cui nessuno, ma proprio nessuno, si è premurato di chiedere spiegazioni agli "scienziati", che da giorni pontificano banalità su qualsiasi mezzo d'informazione, è quale sia la reale diffusione del contagio.

Poiché le modalità di diffusione della Covid-19 sono simili, se non identiche, a quelle di una "normale" epidemia influenzale, non parrebbe illogico pretendere che i bravissimi scienziati, che ci viene assicurato esistere in Italia, ci forniscano i risultati di modelli statistici, basati sulle epidemie influenzali del passato, applicati alla Covid-19, in modo da capire l'attuale contagio, la sua reale espansione, quando e persino dove sarà il suo picco, ecc.

Se a qualcuno venisse in mente di fare questo calcolo, che potrebbe persino essere banale anche se non estremamente accurato, ci sarebbe la possibilità di capire l'estensione del contagio e la reale pericolosità del virus. Attualmente la percentuale dei decessi viene calcolata su un denominatore che non rispecchia certo il numero reale dei contagiati, che è ovviamente enormemente più elevato del numero odierno dei positivi, senza contare che delle 436 persone finora decedute da coronavirus solo il 2% non soffriva di altre patologie!