L'allerta rossa ipotizzata giovedì dalla Protezione civile in Veneto era più che motivata, visto che anche venerdì il maltempo ha provocato gravi danni in quella regione con una frana che, in provincia di Belluno, ha interrotto la strada che collega Agordo con Cencenighe.
Queste le parole del presidente della regione Veneto, Luca Zaia, rilasciate in un'intervista radiofonica questa mattina:
«Siamo in ginocchio. Abbiamo già previsto la chiusura di tutte le scuole. Ho chiesto già domenica scorsa l'intervento della Protezione civile nazionale quando ancora c'era una situazione di calma totale. Ho chiesto agli istituti di credito dei finanziamenti speciali e di sospendere le rate dei mutui. Ho chiesto al Governo di procrastinare tutto il procrastinabile. Non abbiamo solo il problema di ripristinare lo status quo, cioè di far tornare tutto come prima. Se non interveniamo velocemente con finanziamenti rapidi le nostre valli si spopoleranno perché non hanno più servizi.»
Nel frattempo per valutare la situazione ed iniziare un primo resoconto dei danni, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Borrelli, ha iniziato un tour nei luoghi maggiormente colpiti dal maltempo. Oggi è in Trentino.
Dopo un sopralluogo aereo della zona di Dimaro, in Val di Sole e delle valli di Fiemme e Fassa, il Capo Dipartimento ha incontrato a Trento le autorità locali e le strutture operative. Sabato, Borrelli effettuerà ulteriori sopralluoghi in Friuli Venezia Giulia.
«Sono convinto che il Trentino - ha dichiarato in conferenza stampa Borrelli - riuscirà velocemente a rimediare a questi danni. Ci vorranno molti anni per il patrimonio boschivo ma tutto il resto sarà fatto prontamente perché c'è una provincia autonoma efficiente con una protezione civile all'avanguardia a livello nazionale. È una situazione di danni diffusi ma anche di ripristini in corso. Ci sarà molto da fare perché la devastazione è totale soprattutto per i danni all'agricoltura e agli alberi in Val di Fiemme e di Fassa. Ci vorranno anni e cambierà anche la gestione del territorio cambieranno i rischi slavine e valanghe in quei territori. Dopo un sopralluogo aereo delle aree della zona di Dimaro, in Val di Sole, interessata da numerose frane e smottamenti e delle valli di Fiemme e Fassa, il Capo Dipartimento ha incontrato a Trento le autorità locali e le strutture operative. Il trasferimento poi a Tolmezzo (Ud) per la riunione organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia con i sindaci dei comuni interessati dagli eventi alluvionali. Voglio ringraziare tutti coloro che sono intervenuti durante questa emergenza - ha concluso il Capo Dipartimento, «perché abbiamo gestito un evento superiore a quello del 1966 ed è grazie al grande lavoro di governo delle acque, come quello fatto sui fiumi Piave e Tagliamento, che si sono evitati ulteriori ingenti danni».
La Protezione civile ha comunicato, in seguito alle richieste pervenute dalle regioni colpite dall'ondata di maltempo, di aver avviato la procedura per l'attivazione dell'sms solidale.