Does the government plan to remove EU nationals from the UK? There has been no change to the right of EU nationals to reside in the UK and therefore no change to the circumstances in which someone could be removed from the UK.

Non ci sono cambiamenti nei diritti e nello status dei cittadini UE nel Regno Unito. Questo è quanto si dichiarava in una nota diffusa dal Foreign & Commonwealth Office lo scorso 11 luglio dopo il risultato del referendum sulla Brexit.

Evidentemente quanto promesso non è stato mantenuto. Infatti, ieri, dopo l'indignazione e la protesta di alcuni residenti nel regno di sua maestà, è arrivato a conoscenza dell'ambasciata italiana a Londra la notizia che in alcune circoscrizioni scolastiche inglesi e gallesi si stavano distribuendo dei moduli in cui vi era indicata, in merito alla nazione di origine, una classificazione tra italiani, italiani napoletanti (neppure campani!) e italiani siciliani.

L'ambasciatore italiano a Londra, Pasquale Terracciano, dopo aver verificato la veridicità della notizia ha subito contattato il ministero degli Esteri britannico inviando una nota in cui si faceva presente l'insensatezza dell'iniziativa e ricordando che l'Italia non è divisa in tre Stati, ma è un unico Stato (almeno con Campania e Sicilia) fin dal 1861.

Il Foreign Office si è scusato parlando di iniziative locali volte a favorire il più possibile l'integrazione in funzione di esigenze linguistiche particolari. Non si capisce, però, perché in tali moduli non fossero stati inclusi anche studenti casertani o beneventani, senza dimenticare quelli calabresi, per rimanere al sud. Poi, volendo risalire la penisola, il supporto linguistico avrebbe dovuto allargarsi a dismisura.

Il Foreign Office ha anticipato l'invio di una nota formale di scusa, al momento non ancora giunta all'ambasciata a Londra.

Per concludere, va ricordato che l'attuale rappresentante dell'Italia in Gran Bretagna, Pasquale Terracciano, è nato a Napoli.