Il Ceo e fondatore di Tesla Elon Musk, giovedì sera ha concesso un'intervista in live streaming su YouTube al comico Joe Rogan. Niente di particolarmente eclatante, se Musk non avesse anche fumato marijuana e bevuto whisky per tutto il tempo. Da notare comunque che l'uso ricreativo di marijuana in California è legale. 

Naturalmente l'intervista è divenuta virale e in molti l'hanno ritrasmessa sui vari social network. La cosa però non è piaciuta agli azionisti e così venerdì il titolo Tesla è crollato fino a toccare il -9%, anche perché a quella notizia se ne è accompagnata un'altra che riguardava le dimissioni del responsabile dei conti della società, Dave Morton, che aveva assunto l'incarico da poco più di un mese.

La nuova tempesta su Tesla segue quella di poche settimane fa quando, senza alcun preavviso, Musk aveva annunciato il delisting del titolo Tesla proponendo un prezzo di oltre 400 dollari per il riacquisto delle azioni emesse. Un esborso di decine di miliardi che avrebbero dovuti essere coperti da un investitore (o un pool di investitori) che Musk non ha mai reso noto, salvo poi annunciare qualche tempo dopo che aveva deciso di non voler più ritirare il titolo dalle contrattazioni.

Un dietrofront che, in ogni caso, non gli ha evitato un'inchiesta della Sec e una class action di alcuni operatori finanziari danneggiati dal suo annuncio... non proprio canonico.

Un modo di agire, quello di Musk, che ormai sta diventando sempre più inspiegabile considerando le sue responsabilità nei confronti dell'azienda, degli investitori e, soprattutto, dei suoi dipendenti.