Sul focolaio di Covid-19 esploso improvvisamente venerdì in Lombardia e in Veneto facciamo parlare i comunicati e le dichiarazioni dei diretti interessati:
LOMBARDIA
21 febbraio, ministero della Salute:
A seguito della riunione mattutina del comitato tecnico scientifico che ha approfondito le segnalazioni di nuovi casi di coronavirus Covid-19, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha provveduto ad emanare una nuova ordinanza. Essa prevede misure di isolamento quarantenario obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo. Dispone la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali.
In un secondo comunicato il ministero impone la permanenza domiciliare anche per chiunque rientri dalla Cina.
21 febbraio, Roberto Speranza, ministro della Salute:
Sto tornando a Roma dopo una lunga giornata per partecipare all'incontro alla Protezione Civile insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Siamo stati i primi a dichiarare lo stato di emergenza, a chiudere i voli e siamo gli unici che prevedono misure di quarantena per tutti quelli che vengono dalle aree a rischio. Ora di fronte ai nuovi casi di coronavirus è più che mai necessario essere uniti. I ministeri, le regioni e la ricerca scientifica devono cooperare al massimo per rispondere alla nuova emergenza. Per questo dinanzi ai nuovi casi nel lodigiano abbiamo disposto, insieme al Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, misure molto stringenti di isolamento per contenere il virus. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è forte, saprà fronteggiare l'emergenza, assicurare attenzione, prevenzione e le cure migliori alle persone colpite.
21 febbraio, Protezione Civile:
Si è svolta in tarda serata una riunione con il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Capo Dipartimento della protezione civile, i Ministri della Salute e degli Esteri e, in collegamento telefonico, i Presidenti delle Regioni Veneto e Lombardia, per fare il punto sulla situazione in atto e sui provvedimenti da adottare a seguito dei nuovi casi di contagio.
21, febbraio, a seguito della riunione viene emessa la seguente ordinanza dalla regione Lombardia:
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno firmato un'ordinanza con la quale, in 8 punti, si dispongono una serie di provvedimenti per i comuni di Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano.
Nel testo dell'ordinanza è resa obbligatoria la:
- Sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura, comprese le cerimonie religiose;
- Sospensione di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui agli articoli 1 e 2 della legge 12 giugno 1990, n.146, fatto salvo quanto disposto nei punti successivi;
- Sospensione delle attività lavorative per le imprese dei comuni sopraindicati, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali tra cui la zootecnia, e di quelle che possono essere svolte al proprio domicilio (quali, ad esempio, quelle svolte in telelavoro);
- Sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti nei comuni sopraindicati, anche al di fuori dell'area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali;
- Sospensione della partecipazione ad attività ludiche e sportive per i cittadini residenti nei predetti comuni indipendentemente dal luogo di svolgimento della manifestazione;
- Sospensione dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nei comuni sopraindicati;
- Sospensione della frequenza delle attività scolastiche e dei servizi educativi da parte della popolazione residente nei comuni sopracitati, con l'esclusione della frequenza dei corsi telematici universitari;
- Interdizione delle fermate dei mezzi pubblici nei comuni sopra indicati.
I lavoratori impiegati nei servizi essenziali – si legge ancora nell'ordinanza – sono ammessi al lavoro previa verifica quotidiana dello stato di salute, con riguardo ai sintomi e segni della COVID19 a cura dei datori di lavori. La valutazione in merito al mantenimento e/o alla modifica delle presenti misure viene quotidianamente effettuata congiuntamente dal Tavolo di coordinamento di Regione Lombardia congiuntamente con le Autorità centrali. Il Prefetto di Lodi è incaricato dell'esecuzione della presente ordinanza.
In conseguenza dell'ordinanza, i cittadini di dieci comuni compresi in un'area delimitata dalle città di Lodi, Cremona, Piacenza e Pavia hanno visto limitare le possibilità di movimento nei prossimi giorni. Negli stessi luoghi rimarranno chiuse scuole, attività lavorative e pubblici esercizi.
22 febbraio, Trenord:
Dando seguito all'ordinanza emessa da Regione Lombardia il 21 febbraio 2020 che al punto 8 indica la "interdizione dei mezzi pubblici" dalla giornata di sabato 22 febbraio i treni non effettueranno fermata nelle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo.
In particolare: i treni della linea Milano-Piacenza non effettuano fermata a Codogno e Casalpusterlengo; i treni della Mantova-Cremona-Milano non fermeranno a Codogno. Il servizio è sospeso totalmente sulle linee Pavia-Codogno e Cremona-Codogno. A seguito dell'ordinanza inoltre sarà sospesa l'attività di biglietteria presso le stazioni di Codogno e Casalpusterlengo.
Il provvedimento sarà in vigore fino a nuova comunicazione da parte dell'autorità. Le informazioni sono disponibili sull'App Trenord, sul sito di Trenord e nelle stazioni.
VENETO
21 febbraio, Luca Zaia, presidente regione Veneto:
Riunita d'urgenza a Padova la task force istituita per fronteggiare l'epidemia di coronavirus dopo la scoperta di due casi a Vo' Euganeo, nel padovano. La situazione è in evoluzione e tutte le strutture preposte (Comune di Vo' Euganeo, Protezione Civile regionale, Dipartimento prevenzione, Azienda Ospedaliera di Padova, Ulss 6 Euganea, ecc) stanno lavorando in strettissimo coordinamento con il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli. Si stanno predisponendo misure rigorosissime di contenimento.
21 febbraio, Luca Zaia, presidente regione Veneto:
Tutte le misure decise dalla task force per il coronavirus. Misure pesanti per cercare di creare un anello sanitario intorno a Vo' Euganeo e per salvaguardare l'ospedale di Schiavonia, sia i pazienti che i nostri bravissimi operatori.
22 febbraio, Luca Zaia, presidente regione Veneto:
Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all'esterno dell'ospedale di Schiavonia (dove era ricoverato uno dei contagiati da alcuni giorni, ma non in isolamento perché non si sospettava il contagio da coronavirus, ndr), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico.
22 febbraio, Comune di Vo' Euganeo:
Ordinanza del Comune di Vo' con cui si applicano le stesse misure riportate in precedenza.
GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
Secondo quanto riportato il 22 febbraio, è salito a 27 il numero dei pazienti risultati positivi al test del Corovinarus residenti in Lombardia. Uno di questi è residente a Cremona, dove, per ordine del sindaco, sono state sospese tutte le manifestazioni pubbliche ed è stata comunicata la chiusura immediata di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
In Veneto, un nuovo contagiato è stato individuato nel comune di Mira, situato tra Padova e Venezia. Salgono pertanto a 3 i casi nella regione.
Al momento, 2 sono le persone decedute. Una di queste è Adriano Trevisan, una delle due persone che ieri erano risultate positive al test. L'uomo, di 77 anni di Monselice, era ricoverato all'ospedale di Padova, dove era stato trasferito nelle scorse ore, mentre in precedenza era ricoverato all'ospedale di Schiavonia. La sua morte è avvenuta nella notte.
Un secondo decesso riguarda quello di una donna in Lombardia, forse collegata al focolaio di Codogno, anche se la notizia deve essere verificata.
AGGIORNAMENTO ALLE 15:30
Nella conferenza stampa rilasciata dai vertici della regione Lombardia nel primo pomeriggio, si è appreso che adesso il numero dei contagiati è salito a 39.
Le persone contagiate in Lombardia e circoscritte al territorio intorno a Codogno, dove si è verificata la prima infezione. "Tutte le persone hanno avuto contatto con il primo paziente ricoverato", ha dichiarato l’assessore al Welfare Gallera, aggiungendo che "35 casi sono nei dintorni di Codogno, abbiamo eseguito 259 tamponi e siamo in attesa dei risultati".
In Veneto, invece, i casi sono al momento 11, escludendo il 78enne deceduto ieri a Schiavonia. 10 di questi risiedono nel comune di Vo' Euganeo, mentre uno risiede nel comune di Mira, tra Padova e Venezia.
AGGIORNAMENTO ALLE 19:00
Nel nuovo aggiornamento fornito dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana, è di nuovo salito, in quella regione, il numero delle persone contagiate che adesso è di 46.
Tra queste, un anziano di 78 anni che risiede a Sesto San Giovanni e ricoverato da 5 giorni al San Raffaele a Milano.
Nessun nuovo caso segnalato in Veneto
ULTIMO AGGIORNAMENTO
Questa la nota del governo dopo la riunione del CdM di sabato.
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presieduto la riunione del Comitato operativo sul Coronavirus al Dipartimento della Protezione Civile.
Al vertice hanno partecipato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, il Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese e il Ministro dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
Successivamente, nella stessa sede, si è svolta la riunione del Consiglio dei Ministri. Al termine il Presidente Conte, il Ministro Speranza, il Commissario Borrelli e il Professor Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno tenuto una conferenza stampa.
Il numero di contagiati è salito a 79. Le persone risiedono in ben 5 diverse regioni: 54 in Lombardia (2 a Milano e 1 a Torino), 17 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte.
Sono stati posti in isolamento 50 mila italiani che comunque potranno circolare nei comuni di appartenenza. 3 mesi di carcere a chi lo viola.
Stop a tutte le manifestazioni sportive, chiuse scuole e università in Lombardia e Veneto. Possibile il ricorso alle forze armate.