Giovedì, papa Francesco si è sentito telefonicamente con monsignor Orlando Brandes, arcivescovo di Aparecida per comunicargli la sua vicinanza al popolo brasiliano colpito dalla pandemia.
Solo ieri sono stati 30mila i nuovi casi di contagio di Covid registrati nelle ultime 24 ore in Brasile, dove i casi totali sono oltre 800mila, mentre il numero dei decessi è arrivato quasi a 41mila.
“Dite al popolo brasiliano - è Vatican News a riferire le parole di Francesco riportate in un'intervista dall'arcivescovo Brandes - che non solo prego per tutti voi, ma vi accompagno sempre con il cuore”.
Francesco, oltre ad assicurare le sue preghiere, ha raccomandato di affidarsi alla Madonna di Aparecida per la quale lui ha una particolare devozione.
Dall'inizio della pandemia, per informarsi della situazione in Brasile ed esprimere la sua solidarietà, il Papa aveva chiamato il 25 aprile l'arcivescovo di Manaus, monsignor Leonardo Steiner, e poi il 9 maggio l'arcivescovo di San Paolo, il cardinale Odilo Pedro Scherer, per esprimere la sua solidarietà.
Ai brasiliani, almeno per i credenti, non rimane che affidarsi alla misericordia divina per sperare di sconfiggere la pandemia, dato che sperare nelle istituzioni sarebbe vano.
Infatti, mentre da un lato il presidente brasiliano Jair Bolsonaro elenca giornalmente quanto da lui fatto per supportare, soprattutto economicamente, la popolazione brasiliana durante l'emergenza Covid, dall'altra sembra voler far di tutto per favorire la diffusione del contagio...
Ma se fino a poco tempo fa Bolsonaro poteva contare sulla propaganda per nascondere l'inadeguatezza delle sue scelte, i numeri attuali non glielo consentono più. Così, un gruppo di manifestanti dell'associazione Rio de Paz quest'oggi ha "allestito" un centinaio di tombe - con tanto di tumuli e croci - sulla spiaggia di Copacabana di fronte al Copacabana Hotel, per ricordare a Bolsonaro che quella che il Paese sta vivendo è una delle crisi più drammatiche della sua storia.
Praticamente inutile sperare persino che riesca a capirlo.