Il 16 agosto il Ministro della Salute ha imposto il divieto di ballo nel locali e introdotto l'obbligo di mascherina nei luoghi pubblici dove c'è il rischio assembramenti.

Dopo tale decisione, Silb-Fipe, che rappresenta la stragrande maggioranza dei locali da ballo e di intrattenimento in Italia, è ricorso al Tar del Lazio per richiederne la sospensiva che, però, non è arrivata, come ha fatto sapere all'Ansa lo stesso presidente dell'associazione, Maurizio Pasca, che però ha precisato: «Fino al 7 settembre staremo chiusi e ora prolifererà l'abusivismo, il no alle riaperture è un incentivo per le feste private».

Questo, invece, è quanto disposto dal presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio:

"La posizione di parte ricorrente risulta recessiva rispetto all'interesse pubblico e alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto".

Il contenuto del ricorso di  Silb-Fipe sarà invece discusso nell'udienza già fissata per il 9 settembre prossimo.

Nel frattempo, al Mise, insieme al ministro Patuanelli, prosegue la trattativa tra Governo e rappresentanti di categoria dei locali da ballo per discutere modalità e tempi per supportare le perdite economiche di tali attività e conseguenti posti di lavoro.