In un paese in cui il sistema pensionistico continua ad essere al centro del dibattito politico e sociale, il confronto tra rigidità normativa e necessità di riforma è più che mai acceso. Abbiamo intervistato per Fai Informazione Gregorio Scribano, esperto di previdenza sociale con una lunga carriera dedicata alla tutela dei lavoratori e dei pensionati. Il Dottor Scribano offre un’analisi critica delle attuali regole pensionistiche e propone soluzioni per un sistema più giusto e sostenibile. La sua voce, esperta e appassionata, mette in evidenza criticità e possibili soluzioni per un tema che coinvolge milioni di italiani.

La legge Fornero: rigidità e diseguaglianze.

“L’attuale sistema pensionistico italiano, regolato dalla legge Fornero, è ormai obsoleto e profondamente iniquo”, dichiara Scribano. Tra le principali criticità, sottolinea l’innalzamento dell’età pensionabile oltre i 67 anni, strettamente legato all’aspettativa di vita: “Questo meccanismo costringe molti lavoratori a rimanere attivi oltre le proprie capacità fisiche e mentali. E questo non è solo un problema individuale, ma anche un blocco economico in quanto impedisce il turnover generazionale, ostacolando l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”.

Un altro punto controverso riguarda la pensione anticipata a 64 anni, concessa tramite la previdenza complementare che consentirà di utilizzare la pensione integrativa al fine di raggiungere il requisito di importo minimo di 3,2 volte la pensione sociale, per il pensionamento anticipato. Tale condizione riguarderà le pensioni interamente contributive, accessibili a chi non ha contributi prima del 1996, e di conseguenza il suo utilizzo, per ragioni anagrafiche, interesserà pochissimi lavoratori nei prossimi anni, perché queste persone arriveranno in massa al pensionamento solo tra un poco di anni. “Si tratta di una misura minimalista”, afferma Scribano, “che interessa appena un centinaio di persone nel 2025. Sarebbe più equo estendere questa possibilità a chi ha iniziato a lavorare prima della riforma Dini del 1965”.

Le proposte per un sistema più flessibile.

Per superare le rigidità della legge Fornero, Scribano suggerisce interventi mirati che garantiscano flessibilità e rispetto per chi ha contribuito al sistema lavorativo italiano. Tra le proposte più rilevanti:

Età pensionabile a 65 anni: Scribano propone di fissare a 65 anni l’età massima per accedere alla pensione, assicurando un assegno che consenta una vita dignitosa ai pensionati. “È una questione di giustizia sociale”, sottolinea.
Contributi volontari: La possibilità di versare volontariamente i contributi mancanti per anticipare la pensione è vista come una soluzione flessibile che non graverebbe eccessivamente sui conti pubblici.
Riscatto della laurea: Scribano evidenzia la necessità di estendere il diritto al riscatto della laurea anche a coloro che hanno studiato mentre lavoravano. “Penalizzare chi ha studiato con sacrificio è ingiusto. Dovremmo riconoscere lo stesso diritto di riscatto a tutti”.

La trasparenza nella gestione delle risorse.

Un altro punto centrale dell’analisi di Scribano riguarda la gestione dei fondi previdenziali. Attualmente, una parte significativa dei contributi versati dai lavoratori viene utilizzata per finanziare misure come pensioni sociali e d’invalidità, cassa integrazione e reddito di cittadinanza/assegno di inclusione, ecc.. “Pur essendo strumenti utili, sarebbe necessario separare le risorse destinate alle pensioni da quelle per altri interventi che dovrebbero ricadere sulla fiscalità generale, garantendo così maggiore trasparenza e sostenibilità”, spiega Scribano.

Verso un futuro equo e sostenibile.

La visione di Scribano è chiara: il sistema pensionistico deve evolversi per rispondere alle esigenze di una società in cambiamento. “La pensione non è un regalo, ma il frutto di anni di lavoro e sacrifici. Ogni lavoratore dovrebbe poter scegliere quando ritirarsi, versando eventualmente la differenza contributiva che serve a colmare il gap con il limite massimo dell’età pensionabile fissato per legge. Solo così possiamo garantire un futuro dignitoso per tutti”.

Con proposte che puntano su equità, flessibilità e trasparenza, Gregorio Scribano offre una prospettiva ambiziosa ma necessaria per ripensare un sistema che coinvolge milioni di italiani. Sarà compito della politica tradurre queste idee in azioni concrete, per restituire centralità ai diritti dei lavoratori e ai bisogni dei pensionati e per riportare stipendi e pensioni su medie europee che adesso ci vedono fanalino di coda con le retribuzioni più basse e l’età pensionabile più alta del Vecchio Continente.