Prima che arrivasse l’annuncio del Commissario dell’Asp Alagna dell’ormai prossimo avvio dei lavori di potenziamento del pronto soccorso dell’ospedale “Fogliani”, tutte le forze politiche intervenute durante i lavori della seduta straordinaria hanno manifestato disappunto per i molteplici disagi, che l’utenza affronta, quando è costretta a rivolgersi al pronto soccorso del nosocomio mamertino.
Lo hanno fatto i Consiglieri di opposizione Alessio Andaloro e Damiano Maisano, lo hanno ribadito Lorenzo Italiano, che era stato il promotore del Consiglio straordinario, auspicando che i lavori d’Aula non si trasformassero “nella solita passerella” (alla fine la notizia attesa è comunque arrivata) e il Consigliere Pippo Doddo. Nino Italiano ha proposto alla dirigenza dell’ASP presente di suddividere i reparti tra Milazzo e Barcellona senza creare doppioni inutili e distribuire meglio le competenze per evitare sovraffollamenti. Ha chiesto invece lumi sugli accessi e su questo influisca la chiusura del Pronto Soccorso del Longano Franco Rizzo. Fabiana Bambaci ha invece chiesto (e anche qui è arrivata la risposta) lumi sul finanziamento previsto, grazie all’impegno dell’on. Galluzzo, per ristrutturare il pronto soccorso del “Fogliani”.
Un contributo importante è giunto dal medico Giuseppe Giannetto, attuale esperto del Sindaco Midili in materia sanitaria: ha fatto un focus sulla situazione generale della sanità italiana, carente sotto tanto aspetti e quella siciliana in particolare. “La situazione deficitaria si è dimostrata in tutto il suo dramma durante la pandemia – ha detto Giannetto – come dimostrato dai dati. L’Italia ha 316 posti per centomila abitanti, contro i 791 della Germania. Per non parlare del comparto medico, in cui sono stati tagliati 46mila posti e 10mila posti vacanti sulle nuove assunzioni. Per oltre il 50% è diminuita la presenza del medico a bordo delle ambulanze”. Midili, dopo aver chiarito che non risponde al vero la circostanza che col Covid gli accessi al pronto soccorso fossero aumentati, ha anche ricordato che le criticità della struttura di Milazzo si trascinano da oltre vent’anni: tant’è che spesso vi sono state manifestazioni di protesta da parte delle forze politiche.
“Personalmente ho occupato, assieme al Consigliere Franco Russo, l’Aula quando era seduto in questi scranni, per richiamare l’attenzione dei vertici della sanità provinciale e regionale”. Lorenzo Italiano ha quindi invitato i vertici dell’ASP ad assumere decisioni anche drastiche per uscire dalla perduranti criticità. “Non bastano solo piccole e provvisorie soluzioni. Occorrono interventi strutturali per cambiare rotta nel settore sanitario. La classe dirigente, che vive ed opera nella struttura sanitaria, deve avere un ruolo attivo. Non possiamo accontentarci”.
Sulla mancanza di medici si è soffermato il Consigliere Santino Saraò, evidenziando la necessità di una maggiore sinergia tra tutte le strutture sanitarie di competenza dell’ASP. Il Consigliere Mario Sindoni ha invece riconosciuto il lavoro svolto negli ultimi 18 mesi dalla politica regionale e dai vertici dell’ASP, attenzionando alcuni reparti, primo tra tutti il pronto soccorso. Sulla stessa linea Maria Magliarditi, soffermatasi anche sui problemi dei medici dell’ospedale che soffrono proprio le carenze di organico.
“Noi medici siamo pochi, ma quei pochi dobbiamo essere messi nelle condizioni di lavorare, ottenendo idonee e moderne strumentazioni. Diversamente se alla carenza organica, manca anche quella strumentale, la situazione diventa drammatica e ci sarà il fuggi-fuggi dei sanitari dagli ospedali”. Il Consigliere Pippo Crisafulli ha invece ricordato una sua interrogazione del marzo 2021 che metteva in evidenza le carenze dell’ospedale, chiedendosi quale sarà il futuro dell’ospedale di Milazzo.
“Sarà depotenziato o migliorato?”. A fronte di tale situazione il Presidente Alessandro Oliva ha annunciato che il Consiglio comunale straordinario continuerà a rimanere aperto. Il Commissario straordinario ASP Alagna, almeno per il pronto soccorso ha dato almeno una risposta positiva annunciando che con un progetto di 1.400.000 euro, con l’aggiunta di altri 150.000 euro, si è svolto un esperimento di gara, con lavori già aggiudicati e che avranno inizio nel prossimo mese di novembre. Sarà struttura necessariamente chiusa ed il personale farà servizio a Barcellona per 6 mesi, ma, a lavori ultimati – è stato ribadito – ci sarà un pronto soccorso più grande, accogliente e funzionale, con la classificazione dei pazienti.
Resterà nel nosocomio mamertino il pronto soccorso ostetrico, pediatrico e ortopedico. Il Commissario ha poi evidenziato come al suo arrivo abbia trovato un pronto soccorso “in condizioni vergognose, che meritava di essere chiuso subito”. Ha confermato la carenza di personale, “almeno 7 medici in meno” e poi il vero nodo legata alle prestazioni. Accade infatti che il 65 per cento delle prestazioni registrate potrebbe essere attenzionato e risolto dai medici di medicina generale evitando al paziente di recarsi, con tutti i disagi annessi al “Fogliani”. Ha anche ammesso che dal suo punto di vista “l’Asp oggi non può sostenere gli impegni richiesti dal carico di 7 ospedali, che sono di gestione soprattutto”, auspicando che la politica faccia delle scelte immaginando “una riorganizzazione delle strutture ospedaliere di Milazzo e Barcellona, anche in considerazione che sono quasi confinanti, e non giustificano il modo in cui sono strutturati i reparti”.