Un album che ne contiene un secondo, intitolato “Live dalla soffitta”, per ripercorrere con brani editi e inediti un periodo di isolamento e incontri, che raccoglie amici, artisti e suoni di una vita in musica.

Release album 29 ottobre.


“Canzoni dalla soffitta” è un album che nasce dai rapporti con gli altri nel momento esatto in cui l’idea stessa del contatto con le persone è stata messa in discussione. In questo nuovo progetto discografico di Cisco ci sono gli amici di sempre, la voglia di parlare alle nuove generazioni, raccontando loro di chi ci ha lasciato e, allo stesso tempo, è un disco che scava a fondo nella storia musicale del suo autore, a 30 anni di distanza da quel febbraio 1992 in cui salì per la prima volta sul palco con i Modena City Ramblers. 

I mesi chiusi in casa per proteggere sé stessi e gli altri da una situazione, quella pandemica, così nuova e al contempo peculiare, per Stefano Cisco Bellotti sono coincisi con le giornate passate in soffitta. Quei momenti in cui era impossibile non riflettere sul proprio quotidiano hanno alimentato la necessità di raccontare, di creare per andare oltre le chiusure. 

All’interno di questo rifugio Cisco scrive, suona e compone, dando vita a due progetti,  uno di inediti con 12 canzoni che ospitano la collaborazione con Simone Cristicchi e con Dan Chiorboli, Tamani Mbeya e Phil Manzanera. L’altro è un album di live, intitolato “Live dalla soffitta” con altrettanti brani, estratti da uno zaino musicale carico di tre decenni di concerti in giro per l’Italia e il mondo. 


«Ho deciso di fare due dischi, uno registrato in maniera più classica anche se classica non è stata data la necessità di mantenere le distanze e lavorare ciascuno nel proprio “home studio” e uno fatto di live, chitarra, voce e armonica, così come erano le performance che realizzavo quotidianamente dalla soffitta. Ho deciso di trasformare in un disco anche questa abitudine presa per mantenere quel collegamento con chi era a casa, con chi mi segue o con chi semplicemente aveva piacere della mia compagnia, scegliendo quelle canzoni che sono parte della mia storia musicale, forse meno note rispetto ad altre, ma per me molto significative.» Cisco. 


“Canzoni dalla soffitta” - Track by track 


Baci e Abbracci

Il brano cantanto con Simone Cristicchi in cui folk e rock fanno da colonna sonora a una festa, quella in cui torneremo a ballare insieme quando la tristezza e la fatica finiranno. È un brano di buon auspicio che, attraverso un parallelismo con il periodo appena successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, cerca di descrivere il clima di festa e liberazione che vivremo quando la pandemia sarà finita, con la possibilità di divertirci insieme, pronti ad abbracciarci e baciarci di nuovo un po’ come fu per i nostri genitori e nonni al termine di quella terribile tragedia. 

Andrà tutto bene

Un brano che ha alle spalle una storia speciale, scritto in collaborazione con l’amico Giovanni Rubbiani, durante il primo lockdown, cantato in uno degli appuntamenti quotidiani "Dalla soffitta" sui social di Cisco che tanto successo hanno ottenuto, la canzone in seguito ha avuto una vita propria e una vicenda unica e particolare. È stata ascoltata e voluta da Dan Chiorboli, musicista di origini italiane che vive in Sud Africa, con cui Cisco ha collaborato due anni fa nel disco e nella tournee italiana “The Liberation Project”, per il progetto artistico musicale internazionale che si chiama Solidarity Express. È nato così un pezzo colorato e “globale” di world music impreziosito dalla splendida voce di Tamani Mbeya che duetta con Cisco in lingua Chichewa del Malawi.

Successivamente il brano è “volato” in Inghilterra da Phil Manzanera (chitarrista dei Roxy Music e braccio destro di David Gilmour dei Pink Floyd, anche lui nel Liberation Projet) che ha deciso di metterci la sua chitarra e produrlo. 


La finestra sul cortile

Omaggio all’omonimo capolavoro di Alfred Hitchcock capace di tornare così attuale nelle settimane in cui a ognuno di noi era concesso solo lo spazio delle proprie finesre per tenersi legati al mondo. Chiusi in casa, osservando i comportamenti dei propri vicini di casa e dirimpettai, ha fatto nascere uno spaccato dell’Italia fra canzoni cantante sui balconi e nuove relazioni. 


Vox Dei

Si dice «Voce di Dio, voce del popolo» ma in questo caso Cisco si ferma alla prima parte del detto e gioca con la mitologia greca e romana e con le divinità che la compongono.  Una ballata tra sacro e profano  in cui ci si chiede cosa pensino le divinità nell’osservarci alle prese con i nostri problemi quotidiani e all’incapacità dell’uomo di badare al mondo che gli è stato concesso. 


Leonard Nimoy 

Un brano atipico per il mondo musicale di Cisco ispirato da una canzone dell'amico rapper Marco Benati, in arte Benna, dedicata al proprio figlio. Ha come riferimento le nuove generazioni, Cisco parla a loro, ai più giovani, quasi fossero dei figli. Il personaggio del titolo lo conoscono tutti, è il grande "Leonard Nimoy", il capitan Spock di Star Trek, a cui è attribuita la frase «Tieni le orecchie alte Leonard Nimoy perché i costumi li hanno sia i pagliacci che gli eroi». Un ottimo consiglio per navigare nel mondo della vita. 


Lucho 

La canzone dedicata a Luis Sepulveda, grande scrittore cileno scomparso nel 2020, ripercorre il rapporto fra i due artisti che Cisco descrive così: «Per noi che lo abbiamo conosciuto e frequentato la sua scomparsa è stata una grande perdita. Non negava mai un incontro o un momento di confronto, spesso utile per sviluppare idee e scrivere canzoni ispirate anche dai personaggi dei suoi libri. Sarà sempre nei nostri cuori.»


Riportando tutto a casa

Definita da Cisco come «la canzone più nostalgica che abbia mai scritto» ripercorre la sua vita musicale intitolandosi proprio come l’album d’esordio dei Modena City Ramblers uscito nel 1994. Il prossimo febbraio il cantautore festeggerà trent’anni di carriera sul palco, divisa a metà fra la band e il periodo solista. È anche il brano più “irlandese” scritto dopo l'uscita dai MCR e per questo Cisco ha chiamato con sé per interpretarlo con il suo tin whistle l’amico flautista Franco D’Aniello, «il suono dei Modena City Ramblers». 


Il mio posto 

Un brano che parla di Carpi e del rapporto con la città in cui si nasce e cresce. Una sorta di poetico omaggio che oscilla fra conflitto e amore, fra il desiderio di abbandonare una realtà che si sente stretta e la capacità di amarla come nessun altro luogo per il suo essere terra riconosciuta e cara.


Cosa lasciamo 

Il secondo brano dedicato alle nuove generazioni, in cui si mette a confronto ciò che abbiamo ricevuto e ciò che lasciamo a chi verrà dopo di noi. Nel coro voci di bambini, figli di musicisti e amici dell’artista riuniti in un improvvisato «Coro di Capitan fagiano» che rende la canzone divertente e leggera. 


Per sempre giovani 

Il 6 dicembre 1990 un aereo in avaria abbandonato dal pilota precipita nell’aula di una scuola superiore di Casalecchio di Reno. Muoiono 12 ragazzi e un tredicesimo si suicida poco tempo dopo, ma quella strage che porta il nome dell’Istituto Salvemini in cui accadde è rimasta impunita e senza memoria. Lo scorso anno, in occasione dei trent’anni dai fatti, Cisco e l'associazione delle vittime si sono incontrati. Ne è nato un brano che racconta gli avvenimenti con gli occhi di un sedicenne degli anni Novanta, intitolato appunto “Per sempre giovani”. Lo stesso titolo è stato scelto per il documentario girato dal giornalista Stefano Ferrari e per la grafic novel pubblicata a ricordo delle vittime.  


Il fantasma di Tom Joad

Una traduzione del brano di Bruce Springsteen realizzata da cantautore bolognese Luca Taddia. Nel testo si ritrova l’idea di una crisi che può arrivare da un momento all’altro rendendolo il brano molto attuale rispetto ai tempi che stiamo vivendo 


Fiori morti 

Una seconda traduzione dall’inglese, questa volta di un brano dei Rolling Stones “Dead Flowers” resa con il sound tipico del folk americano. La canzone è stata inserita nel disco per omaggiare Charlie Watts. 


“Live dalla soffitta” - Track by track 

Dodici brani che non ci si aspetta dal repertorio di Cisco, nessuno dei quali è veramente un manifesto della sua carriera musicale. Si parte da “La grande famiglia”, un pezzo importante della storia dei Modena City Ramblers reinterpretato in versione acustica con chitarra, voce e armonica e si prosegue con “La legge giusta” ripresa a 20 anni dai fatti di Genova. 

“Bianca” è un intenso brano dell’ultimo disco di Cisco, una ballad in dialetto emiliano  dedicata alla  figlia a cui segue una cover. Il primo brano cantato in inglese da Cisco è “By this river” di Brian Eno. 

“Diamanti carboni” è un altro brano del repertorio del cantautore realizzato poche volte dal vivo, mentre “La pianura dei sette fratelli” è un brano dei The Gang che è entrato stabilmente nel repertorio classico dei Modena City Ramblers. Realizzata con una versione tamburo e voce è “L'unica superstite” che ricorda la storia di una strage nazifascista nelle montagne reggiane. 

“Aquile randagie” fa parte della colonna sonora dell’omonimo film indipendente del 2019 e racconta una storia di resistenza nel mondo dello scoutismo, mentre “Pioggia nera” faceva parte dell’album “Novecento” dei MCR. 

Nel disco anche il ricordo al caro amico Enrico “Enriquez” Greppi attraverso la reinterpretazione di “Manifesto” della Bandabardò. 

“La strada” è un altro vecchio brano che spesso chiudeva i concerti dei Modena City Ramblers, mentre a concludere l’album di live c’è un'altra cover, “Ovunque proteggi” dell’amico Vinicio Capossela. 


C e P Cisco produzioni
Edizioni Impronta 
Radio date: 29 ottobre 2021


CONTATTI E SOCIAL

  • Sito web  www.ciscovox.it
  • Facebook  www.facebook.com/ciscobellotti
  • Instagram  www.instagram.com/stefano_cisco_bellotti/


BIO

Stefano Bellotti, in arte Cisco (nato a Carpi, il 29 luglio 1968), è un cantautore italiano di musica folk rock.

Nel 1992 entra a far parte di una band appena formatasi, i Modena City Ramblers, e ci rimane fino al finire del 2005, collezionando oltre 1.200 date in Italia e in Europa e vendendo circa un milione di dischi.

Con i Modena realizza 8 album: “Riportando tutto a casa” (1994), “La grande famiglia” (1996), “Terra e libertà”(1997),  “Raccolti” (1998),  “Fuori campo” (1999),  “Radio Rebelde” (2002),  “Viva la vida y muera la muerte!” (2004) e “Appunti partigiani”(2005)Nel 2006 inizia la sua carriera da solista pubblicando il disco “La lunga notte”, a cui seguono “Il mulo” nel 2008, “Fuori i secondi” nel 2012, “Matrimoni e funerali” nel 2015, “I Dinosauri” nel 2016 questo  in collaborazione con gli amici “ex Ramblers”, Giovanni Rubbiani ed Alberto Cottica. 
Sono inoltre usciti nel 2009 l'album live “Dal vivo - Volume uno” e del 2013 il “Dal vivo – Volume due”.
 È del 2019 l’ultimo lavoro musicale “Indiani & Cowboy” registrato in Texas ad Austin insieme a Rick del Castillo, produttore americano.

Nei 15 anni di carriera da solista si susseguono concerti in piazze e feste popolari e tour nei teatri e nei club di tutt’Italia. Per citarne alcuni: del 2007 è il “Venite a vedere tour”, del dicembre 2009  è il tour “'40 anni, storie di Ramblers, d'innocenza, d'esperienza in una formazione inedita insieme a Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica, tutti e tre ex Modena City Ramblers; del 2014 è il tour “Oh Belli Ciao” di presentazione dell'autobiografia romanzata scritta a quattro mani con l'amico Carlo Albè che lo accompagna sul palco in uno spettacolo di musica e parole. Nell’autunno-inverno del 2016 c’è una mini tournée de “I Dinosauri” a seguito dell’uscita dell’album omonimo con i due amici ex Ramblers. Tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018 Cisco è impegnato in un fortunato tour teatrale che lo vede sul palco a proporre i suoi pezzi che meglio si prestano alle melodie “in acustico” assieme alle trombe di Simone Copellini e alle chitarre di Max Frignani.

Nell’autunno 2018 è nuovamente nei teatri italiani a fianco dello scrittore Carlo Albè con lo spettacolo di teatro-canzone dal titolo “Adda Venì Baffone”.

È dell’autunno-inverno 2019 la nuova avventura sul palco di teatri e club di tutt’Italia “Combat Folk Tour”, progetto musicale nato per festeggiare la maggiore età del disco “Novecento”, pubblicato da Cisco e la Casa del Vento nel 2001, assieme a lui sul palco Luca Lanzi, musicista e cantante della Casa Del Vento, e Francesco “Fry” Moneti, violinista dei MCR. 

Impossibile non citare l’esibizione al Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2009, da solo col suo bodhrán davanti ad un pubblico di 800 mila  persone.

Cisco ha inoltre collaborato in spettacoli e concerti con: la Casa del vento, Ginevra Di Marco, la Bandabardò, le Mondine di Novi, i Nomadi, Giulio Cavalli e il “The Liberation Project ideato da Dan Chiorboli insieme a Phil Manzanera (Chitarrista dei Roxy Music).

Durante tutto il periodo del primo lockdown della pandemia, tra marzo e maggio 2020, si collega attraverso i suoi canali social di Facebook e Instagram, quasi quotidianamente regalando “Le canzoni dalla soffitta”, brani tratti dal suo repertorio e alcune cover, in acustico, voce e chitarra, ottenendo uno straordinario numero di visualizzazioni e contatti.