"Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus. 
Più che misure sui comportamenti, occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno".Con un lockdown a Natale, corrispondenza della chiusura delle scuole "si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus, e aumentare il contact tracing".

Queste sono state le parole del virologo dell'università di Padova, Andrea Crisanti, che ricorda che l'impatto delle misure del dpcm del 13 ottobre le vedremo solo tra due settimane.


Più o meno sulla stessa linea le dichiarazioni di Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, anch'egli intervenuto oggi in una trasmissione Rai:

Il rischio di un secondo lockdown anche prima di Natale? "C’è, ma se prendiamo provvedimenti credo che potremmo convivere con la presenza del virus. È necessario scovare più positivi possibile, soprattutto gli asintomatici; più li controlliamo e meno contagiano, oltre a fare tesoro del galateo che abbiamo usato nel primo lockdown per scongiurare il secondo". 

Il vaccino anti Covid? "Arriverà da metà del prossimo anno in una quantità disponibile per tutti". 

È utile il vaccino antinfluenzale? "È un’opportunità per tutti che diventa necessaria per i soggetti a rischio. Risolve in parte la diagnosi differenziale, riduce la quota di complicanze per l’influenza, quindi l’impatto dei servizi sanitari e, addirittura, sembra che aumenti le difese immunitarie riducendo le possibilità di infezione da Covid".


E infine non dimentichiamo Walter Ricciardi, rappresentante dell'Italia nell'Oms e consulente del ministro Speranza sulla pandemia, che ha inaugurato la giornata con questa dichiarazione:

"Qualche giorno fa ho stimato che se non si fossero prese misure come quelle che stiamo prendendo adesso si sarebbe potuto arrivare a novembre a 16mila casi al giorno. In realtà oggi il ritmo di crescita è talmente forte che potremmo arrivarci anche prima. Per cui è necessario rispettare le vecchie regole e introdurre queste nuove".

Con queste premesse, chiunque si fosse dichiarato sicuro dell'impossibilità di un nuovo lockdown già adesso inizia a ricredersi... e figuriamoci poi, quando la diffusione del contagio, tra 10-14 giorni, inizierà ad essere due volte quella attuale. 

Altro che lockdown a Natale!