Scolpiamocelo in testa, non è possibile assicurare cibo a tutti, non è possibile garantire prodotti ortofrutticoli in un intero Continente, se non capiamo che le grandi colture hanno bisogno di pesticidi per crescere e mantenersi sane.

L'idea che tutto debba essere incontaminato, naturale, biologico a tutela della salute è falso. Inoltre, è accertato che nel piatto non c'è traccia di residui.

Ad affermarlo è l'EFSA, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, che in base ai controlli effettuati su 83mila campioni di alimenti, non ha riscontrato particolari criticità, con il 53,6% dei campioni privo di pesticidi ed il 43,4% contenente residui che rientravano nelle concentrazioni ammesse.

Solo l’1,6% di campioni provenienti da Paesi europe, conteneva residui eccedenti i limiti di legge, mentre per i campioni provenienti da Paesi terzi la percentuale è del 6,5%.

Pertanto, per l'EFSA è improbabile che l’esposizione alimentare ai residui di pesticidi costituisca un rischio per la salute umana.