L’esempio più illustre lo ha fatto emergere l’inchiesta vincitrice del Premio Mani Tese per il Giornalismo Investigativo e Sociale 2019 intitolata “Amazon, uno smaltimento al di sopra di ogni sospetto. Dalla distruzione di massa dei beni invenduti a una nuova economia circolare”.
 
Tale inchiesta ha dimostrato come in Italia il gigante dell'e-commerce ha distrutto tra il 2017 ed il 2019 mensilmente fino a 100 mila prodotti nuovi nei poli logistici del territorio. Si tratta di resi danneggiati e beni invenduti di cui solo una minima parte ha trovato una seconda vita o è diventato un dono. Per il resto delle merci, il capolinea è stato rappresentato dalla pressa di un’azienda incaricata. Questo perché fino a settembre 2019 le tariffe dello smaltimento imposte da Amazon rendevano più conveniente distruggere invece che ricollocare. Ora i prezzi sono stati equiparati, ma la distruzione dei prodotti non è ancora stata interdetta.
 
Questa pratica, seppur con le dovute proporzioni, è purtroppo diffusa anche in tantissime altre nostre imprese produttive, logistiche e commerciali. 
 
Barterforgood.com si pone come soluzione per trasformare uno spreco in una risorsa a sostegno dell’attuale emergenza sanitaria italiana. Resi danneggiati e beni invenduti vengono donati agli enti impegnati nella lotta contro il Covid-19, che beneficiano direttamente del ricavato dalla loro rivendita a prezzo simbolico, di cui si occuperà l’organizzazione a capo del sito web.
 
Evitando la distruzione di questa tipologia di merci, si ottiene un duplice vantaggio. Il primo è senz’altro quello di supportare gli sforzi delle istituzioni impegnate a contrastare il dilagarsi del Coronavirus. Il secondo è quello, non da meno, di evitare il danno ambientale che verrebbe generato dallo smaltimento di tali merci.
 
Un baratto: tu dai le merci, come contropartita fai del bene a te ed all’ambiente. Possiamo senz’altro affermare che in questo caso e di questi tempi il gioco vale la candela.
 
L’iniziativa barterforgood.com, promossa dal Gruppo presieduto da Marco Melega ha superato in soli due giorni il ragguardevole valore di 750.000 euro di dichiarazioni di disponibilità alla donazione di merci. Intendiamoci. Si tratta di valori dichiarati dalle aziende donatrici e non ancora realizzati. Tuttavia i presupposti affinchè questo “baratto per il bene” possa contribuire in modo notabile al sostegno della lotta contro il terribile virus traboccato nel nostro Paese ci sono tutti.
 
Qualsiasi dono a favore dell’emergenza sanitaria rappresenta un mattone per la costruzione delle nostre difese. Contro il Covid-19, a rinforzo del nostro senso di responsabilità, per il bene nostro e della nostra Italia.