«La nave Diciotti della Guardia Costiera dimostra che l'Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L'Ue ora si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti mostrerebbe di non avere più motivo di esistere.»


Questa la dichiarazione del ministro Toninelli. L'emergenza Genova passa in secondo piano ed ecco di nuovo l'emergenza migranti (ma il problema non era stato risolto con l'Europa?) che si riaffaccia.

Questa volta, però, l'Ong è una nave della Guardia Costiera italiana, che batte bandiera italiana. Chissà se il Governo del cambiamento abbia pensato o meno di far passare pure questa come una nave pirata o una nave fantasma! Forse è sembrato troppo persino a loro.

Per questo, hanno preferito ripiegare su Malta. Un nemico, è sempre un nemico, anche se grande come uno scoglio. L'importante è che esista.

Come abbiamo visto, Malta si è fatta beffe anticipatamente del Governo del cambiamento, dichiarando di aver offerto il proprio aiuto all'imbarcazione di migranti che navigava in acque internazionali, mentre questa era nell'area SAR di competenza maltese. Ma, come ricordano le autorità di La Valletta, dall'imbarcazione non è arrivata alcuna richiesta di soccorso. Se questa è arrivata successivamente, non è certo colpa di Malta.

A La Valletta, inoltre, hanno fatto notare che se il loro intervento era dovuto, perché il centro di coordinamento di Roma non ha chiesto l'intervento dei libici quando quell'imbarcazione era in navigazione nell'area SAR di loro competenza? Inoltre, perché Toninelli se la prende con Malta, quando il Governo del cambiamento ha fornito 12 mezzi navali alla Libia per fare pattugliamento? Perché non è stato detto ai libici di intervenire?

Adesso il ministro Toninelli, che invece di far valere la propria autonomia e la propria autorità si sottomette alle indicazioni non del premier ma di un altro ministro, Matteo Salvini, ha dato il via alla litania dell'Europa solidale. Ma se non lo sarà che cosa accadrà alla nave italiana e al suo equipaggio, oltre che ai migranti a bordo?

Inoltre, il premier Conte e a seguire Di Maio, Toninelli, ecc. avevano detto che finalmente avevano costretto l'Europa alle proprie responsabilità in merito al rispetto degli accordi che prevedevano la ripartizione di eventuali nuovi migranti in arrivo. Ma non sembra che sia così.


Ci sarebbe anche un nuovo problema sollevato dalla nave Aquarius, che mentre era diretta a Marsiglia ha salvato gli occupanti di un piccolo gommone e che ora è in attesa di ulteriori informazioni da parte delle autorità competenti su come procedere.



Ma al Governo del cambiamento, stavolta, forse è andata bene. L'imbarcazione non era nell'area di competenza SAR dell'Italia... forse.