Nonostante Italia e Malta ignorino gli SOS dei migranti e li lasciano in mani libiche, nella notte di lunedì, dall'hotspot di Lampedusa centinaia di migranti sono stati trasferiti in Sicilia sulle navi CP905 Peluso della Guardia Costiera e P05 della Guardia di Finanza. Nella struttura di prima accoglienza nell'isola erano rimaste meno di 500 persone.
Nelle ore successive, però, tre imbarcazioni - rispettivamente con 106, 13 e 9 migranti a bordo - sono state rintracciate durante a largo di Lampedusa dalle motovedette della Guardia costiera e le persone sono state poi sbarcate al molo commerciale e portate all'hotspot dove gli ospiti adesso sono di nuovo aumentati, oltre 800, mentre la capienza massima dell'edificio ne prevede 95.
Situazione quindi davvero molto critica, un luglio da dimenticare. A questo si aggiungono le problematiche di sicurezza dovute all'emergenza Covid e quelle di organizzazione che non tengono conto di problemi collegati al caldo e al numero di persone presenti nelle strutture temporanee di accoglienza, da cui in molti finiscono per fuggire come accaduto lunedì a Porto Empedocle.
L'opposizione, nel frattempo, trasforma il problema in propaganda, facendo rilevare l'aumento degli sbarchi e le fughe di massa dai centri.
"La situazione è sotto controllo", ha però rassicurato ieri la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, in visita in Tunisia dove a Cartagine ha fatto presente al presidente della Repubblica, Kais Said, la necessità di rafforzare la vigilanza in mare per impedire le partenze di migranti dal Paese. Roma, da parte sua, è pronta a sostenere gli sforzi della Tunisia che attualmente versa in una grave crisi politica ed economica, con il Governo attualmente dimissionario.
Per quanto riguarda Lampedusa, la Lamorgese ha promesso che sarà a breve a disposizione una nuova nave per accogliere i migranti, mentre ad evitare le fughe dalle strutture di identificazione e prima accoglienza saranno inviati i militari dell'operazione "strade sicure".