Le vicende della spedizione delle camicie nere inviata alla conquista del pianeta rosso guidata dal prode Gaetano Maria Barbagli e composta dai fidi Freghieri, Pini, Santodio, Fecchia e Caorso, seppure opera di fantasia, non riescono ad essere tanto comiche e grottesche quanto quelle dei fascisti odierni, che adesso si fanno chiamare conservatori, che, tra l'altro, hanno pure trasformato il governo di una nazione in un affare di famiglia.

L'ultimo esempio sono le performance dei cognati più noti d'Italia, Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida o, per dirla alla loro maniera, Ggiorgia Meloni e Francesco Lollobriggida...

La capa d'Italia, sua eccellenza la sora premiere G(g)iorgia Meloni, oggi era a Milano a fare il pavone al Salone del Mobile. Che cosa ha detto?

"Mentre ci si continua ad accapigliare sul reddito di cittadinanza, che questo governo conferma di non voler continuare a dare a chi è in condizione di lavorare, noi scopriamo che le nostre aziende 'dicheno' che in 4 casi su 10 hanno difficoltà a trovare personale qualificato".

Come tradurre in italiano un'affermazione del genere?

Che ci sono dei fannulloni che, li mortacci loro, non si sentono gratificati di scapicollarsi per farsi assumere per poche centinaia di euro al mese da dei poveri imprenditori, costretti per questo a dover limitare la possibilità di incrementare il loro benessere, e stanno sul divano a prendere 600 euro, quando invece gli stessi soldi li potrebbero prendere lavorando per contribuire al benessere del padrone di turno. Impuniti!

E allora come risolvere il problema? Con il salario minimo? Macché!

"Per contrastare la mancanza di lavoratori - spiega la sora premiere - il modo sul quale lavora il governo non è risolverlo coi migranti, ma risolverlo con quella grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile, perché alzando i livelli del lavoro femminile e portandoli alla media europea già i nostri dati cambierebbero molto. E lavorando sulla demografia e quindi sull'incentivazione della possibilità da parte delle famiglie di mettere al mondo dei figli. Questo è quello su cui il governo lavora".

 A sentire la Meloni pare che in Italia il lavoro femminile non esista e che il reddito delle famiglie sia limitato proprio dalla mancanza di lavoro femminile. Pertanto, la geniale post-fascista ha trovato la soluzione: invece di dare 600 euro di stipendio solo al marito, se facciamo lavorare anche la moglie per 600 euro a questo punto le famiglie scialano e si mettono a far figli come non mai prima d'ora, risolvendo il problema demografico. Due piccioni con una fava.

Il problema però è che l'occupazione femminile in Italia esiste da tempo e che, proprio per questo, è causa di una bassa natalità. Infatti i poveri imprenditori di cui lei si preoccupa cercano di licenziare le donne se rimangono incinta, oltre a pagarle meno degli uomini quando vengono assunte.

E poi, mettere in contrapposizione e in competizione il lavoro femminile con i posti di lavoro occupati dai migranti è l'ennesima porcata propagandistica che dimostra il livello di meschinità di questi politici da un soldo... due sono troppi.

E se la cognata dava il peggio di sé a Milano, come "su' cognado" avrebbe dovuto essere di meno a Roma?

Ed ecco così che il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare (il ridicolo non è mai troppo per i fascisti), Francesco Lollobrig(g)ida, intervenendo al congresso nazionale della Cisal, ha dichiarato:

"Dobbiamo pensare anche all'Italia di dopodomani. Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque, di lavorare e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica".

Ecco così che il mitico "Lollo" è riuscito rubare la scena pure  a "su' cognada", in tema di stupidaggini, andando a ripescare la cretinata complottista secondo cui l'immigrazione porterebbe a una sostituzione dei "bianchi" con persone di altre etnie. E così abbiamo pure un ministro complottista. 

Dai Fascisti su Marte ai Fascisti su Roma... ne vedremo delle belle.