Gli iscritti del M5S votano on line e aboliscono il limite dei 2 mandati per gli eletti e la figura del garante, attualmente ruolo di Beppe Grillo.

Il 72,08% dei votanti tra gli iscritti del Movimento 5 stelle ha dato il via libera alla modifica della regola del doppio mandato. Per il 79,29% si può consentire in deroga per la candidatura di sindaco o presidente di regione; per il 67,20% il limite è elevato a tre, per il 54,93% il limite è applicato limitatamente a ciascun livello istituzionale, e ancora per il 70,61% è possibile ricandidarsi dopo una pausa di cinque anni, per il 66,50% il calcolo deve tener conto solo di quelli portati a termine, per il 74,96% ci può essere la possibilità di deroghe da sottoporre a voto dell’assemblea e per ultimo per il 64,82% si possono eliminare i limiti per il livello comunale.

Il 63,24% dei votanti tra gli iscritti del Movimento 5 stelle si è detto favorevole all’eliminazione della figura del garante. Il 29,09% si è detto contrario, mentre il 7,67% si è astenuto.

Per l’81,20% dei votanti tra gli iscritti al Movimento 5 stelle ha negato il divieto alle alleanze politiche. Solo il 13,87% si è detto favorevole e il 4,93% si è astenuto. Quanto alla collocazione, per il 36,70% ci si deve definire ‘progressisti indipendenti’, in seconda posizione, con il 26,24% dei voti, ‘nessun posizionamento’, poi con il 22,09% ‘forza progressista’, per l’11,53% ‘forza di sinistra’. Il 3,44% si è invece astenuto.

Gli (ex) grillini ora contini vogliono la sanità nazionale anziché regionale, l’introduzione di una legge sul fine vita, l’abolizione del numero chiuso per la facoltà di medicina e l’ingresso dei lavoratori nella proprietà e governance delle aziende. E poi lotta all’evasione fiscale, anche se l’abolizione del contante non ha scaldato i cuori della piazza. Ma anche creazione di un esercito comune europeo, obbligo di servizio civil, legalizzazione della cannabis e costruzione delle Case di comunità per i detenuti.

Grillo esprime tutto il suo disappunto attraverso un post sui social media, paragonando la trasformazione del movimento da un’ideologia ‘francescana’ a una realtà più ‘gesuita’, metafora di un passaggio da un approccio idealista a uno pragmatico e organizzato. Il linguaggio è come al solito criptico ma decifrabile: da francescani – il Movimento è nato il 4 ottobre, giorno in cui si ricorda San Francesco D’Assisi – a Gesuiti. Una stoccata al Movimento e al suo leader che sta decidendo di cambiare pelle.