Cultura e Spettacolo

La storia di una donna: Barbara volontaria di "Missione Speranza e Carità”. Un esempio di coerenza al vangelo, di misericordia e di pace

La storia di una donna: Barbara volontaria di Missione Speranza e Carità”. Un esempio di coerenza al vangelo, di misericordia e di pace

PALERMO - (Ernesto Genoni) - Aiutare il prossimo, i piccoli, i bisognosi. Una scelta sempre più rara oggi da trovare condivisa nei giovani. E’ la scelta di vita di Barbara con il marito Riccardo. Da giovanissimi si sono conosciuti nel 2014 a Palermo nella “Missione Speranza e Carità” voluta da Fratel Biagio. Facevamo volontariato con lui. "A Fratel Biagio ancora una volta rivolgiamo il nostro grazie di cuore. A lui dobbiamo la svolta della nostra vita di fede e speranza cristiana." A lui – dice Barbara guardando negli occhi Riccardo, vorrei dirgli, sicura che mi ascolta, grazie, perché è stato per me un esempio di coerenza al vangelo, di misericordia e di pace”.

E' la storia di una donna, una giovane donne di Palermo: Barbara volontaria di “Missione Speranza e Carità”. Un esempio di coerenza al vangelo, di misericordia e di pace. “In missione femminile mi ha colpito l’umiltà delle accolte, donne che nonostante le loro spesso tristi vicissitudini avevano sempre da regalarmi un sorriso; mi trattavano come se mi conoscessero da sempre.”

La storia di una donna: Roberta volontaria di “Missione Speranza e Carità”. Un esempio di coerenza al vangelo, di misericordia e di pace. “In missione femminile mi ha colpito l’umiltà delle accolte.nella foto:  Barbara con il marito Riccardo Rossi e Fratel Biagio

Alla loro intensa esperienza di fede quotidiana e alla loro profonda spiritualità, la giornalista sicialiana, Clara Di Palermo, ha voluto dedicare una sua pubblicazione su “L’Inchiesta-Sicialia” che riportiamo qui di seguito.

“La storia di vita di Barbara Occhipinti è una di quelle che vale la pena raccontare per ciò che può significare e per l’esempio che può essere: una consapevolezza spirituale forte che le ha fatto sì che avvicinasse prima e che sposasse poi, non solo l’uomo che ha accanto ma anche un’idea di vita che ha nel donarsi e dedicarsi ad aiutare il prossimo l’essenza stessa del suo quotidiano.

Una scelta non comune, per molti non di facile comprensione, ma certamente attuata con grande convinzione, al di là di giudizi e pregiudizi e oltre ogni credo. E così, come Barbara è stata conquistata dagli occhi degli ultimi, dai loro sguardi, come leggerete dalle sue parole, noi siamo affascinati dalla semplicità e dalla naturalezza di una scelta che, nella società odierna, dove imperano consumismo e apparire, sembra quasi fantascienza. Eppure esistono persone così, persone che riescono a vedere oltre l’apparire.


Una storia di vita che diventa vita a due

Barbara e suo marito Riccardo Rossi, giornalista che dai palazzi del potere è arrivato alla Missione Speranza e Carità di fratel Biagio sono un esempio. Quella di Riccardo è stata una volontaria scelta di vita che lo ha portato a decidere di vivere donando la sua esistenza all’accoglienza e all’assistenza di coloro i quali sono stati più sfortunati, ai quali la vita ha tolto tanto, quelli che in una parola si definiscono ultimi. E se volete regalarvi una lettura rilassante ma che vi lascerà tanti spunti di riflessione, leggete le righe che seguono e fermatevi un attimo sulle parole di Barbara.

L’incontro con Riccardo

Quando hai conosciuto Riccardo e come hai deciso di sposare il suo stile di vita? Come nasce il vostro progetto di vita insieme?

“Ho conosciuto Riccardo nel 2014 a Palermo nella Missione di Speranza e Carità. Io facevo volontariato, lui si occupava del giornale della comunità “La Speranza“. Avevo in me un desiderio crescente di stare vicina a chi era in difficoltà; lui lo era già da anni attraverso il suo operato in una casa famiglia in provincia di Catania. Ho incontrato il Signore nello sguardo degli ultimi. Sposando Riccardo ho condiviso anche la sua vita di provvidenza basata sul totale affidamento a Dio, cosa che mi ha permesso di dedicarmi totalmente agli altri e di crescere nella fede. Il sacramento del matrimonio ci ha uniti in Dio come sposi e come coppia al servizio degli ultimi. Insieme ci stimoliamo nella crescita della nostra fede attraverso l’adesione alla Divina Volontà”.

La tua famiglia condivide le tue scelte?

“La mia famiglia ha accettato la mia scelta ma probabilmente non l’ha mai capita fino in fondo. Non è facile capire che l’artefice del nostro sostentamento e benessere non è la nostra capacità di produrre e di lavorare, ma la conseguenza del nostro sì alla volontà di Dio”.

Com’è stata l’esperienza alla Missione femminile? Cosa hai imparato dalle altre donne? E cosa pensi di aver dato loro? Cosa manca loro di più?

“In missione femminile mi hanno colpito la disponibilità e l’affidabilità delle missionarie, ho trovato in loro delle sorelle; mi ha colpito l’umiltà delle accolte, donne che nonostante le loro spesso tristi vicissitudini avevano sempre da regalarmi un sorriso; mi trattavano come se mi conoscessero da sempre. Mi sono sentita lusingata delle loro attenzioni, eppure pensavo di essere io lì per loro. Credo che a loro sia mancato nel passato un po’ d’amore, di ascolto, di comprensione: ed è questo che si cerca di ricostruire in nome di Dio come in una famiglia”.

Un tuo ricordo di Fratel Biagio.  C’è qualcosa che hai il rammarico di non essere riuscita a dirgli?

“Nell’ultimo periodo della sua vita terrena, quando fratel Biagio stava già molto male, mi colpì la sua costante e puntuale attenzione verso gli altri. Io mi occupavo del magazzino degli alimenti e ogni mattina mi chiamava per capire se mancava qualcosa; attraverso le sue preghiere la provvidenza non mancava mai. Vorrei dirgli, sicura che mi ascolta, grazie, perché è stato per me un esempio di coerenza al vangelo, di misericordia e di pace”.

Avessi una bacchetta magica, per fare tre cose, cosa faresti?

“Non serve la bacchetta magica, ma una fede salda per poter chiedere l’avvento del Regno di Dio e ottenere tutto. Mi sto accostando per questo alla Divina Volontà, attraverso il Libro di Cielo, scritti (sono 36 volumi) della serva di Dio Luisa Piccarreta”.

Autore Ernesto Genoni
Categoria Cultura e Spettacolo
ha ricevuto 366 voti
Commenta Inserisci Notizia