Nel grafico sottostante, estratto dal rapporto ENEA su Energia clima ed ambiente, vengono evidenziati, i maggiori assorbimenti e consumi elettrici in ambito domestico.

Notiamo che la torta ha tante “fette”, in ciascuna si potrebbe intervenire e risparmiare, ma lacune fette sono più grandi di altre  ed è lì che ovviamente ci sono i maggiori margini di miglioramento di efficienza energetica.

Salta subito all’occhio come elettrodomestico più “energivoro” il frigorifero, con più di un quarto dei consumi totali . Il motivo è semplice, il frigorifero consuma relativamente poco, ma è sempre acceso, giorno e notte e spesso anche quando siamo in ferie. 

Un altro apparecchio domestico che non disdegna cospicui assorbimenti è la lavastoviglie; non funziona di continuo, ma riscaldare l’acqua richiede parecchia energia.

L’ Unione Europea, da diverso tempo, con aggiornamenti piuttosto frequenti impone ai costruttori di elettrodomestici l’uso di tecnologie e soluzioni in grado di ridurre l’assorbimento di energia nel normale impiego domestico.

Nel 2019 la Commissione , ha introdotto un nuovo tipo di etichettatura, in vigore dal 2021 con una rivisitazione delle classi di efficienza tesa all’ulteriore ottimizzazione consumi per  lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga biancheria, frigoriferi e congelatori domestici e commerciali, lampade, i televisori, i monitor e i pannelli segnaletici digitali, dal 2021 quindi troveremo etichette con una nuova riclassificazione: non ci saranno classi A+++ o A++ ma una scala da A  (massimo risparmio) a G (minimo risparmio) ciò anche per far fronte alle continue evoluzioni tecnologiche in tema di risparmio energetico. 


Infatti, ogni dispositivo elettrico, sia esso un computer, un televisore, un frigorifero o una lavastoviglie deve essere corredata da un etichetta che individua delle classi di efficienza energetica ( C,B,A, A+;A++;A+++ ) che indicano il consumo annuale in KWh dell’oggetto. L’etichetta energetica ha dato una spinta allo sviluppo innovativo dell'industria e alla concorrenza, favorendo l'immissione sul mercato di nuovi prodotti in classi energetiche via via superiori fino ad arrivare alle più alte (A + + +, A + +) e facendo scomparire di fatto, i prodotti con classi energetiche più basse.

Naturalmente, non tutti gli elettrodomestici assorbono lo stesso quantitativo di energia. Per sapere quanto consuma un elettrodomestico dobbiamo considerare diversi fattori:

  1. la grandezza dell’apparecchio,
  2. la classe energetica,
  3. il tempo di utilizzo.


Più l’elettrodomestico sarà grande più ci farà consumare. Prendiamo come riferimento un apparecchio che sicuramente è presente nella maggior parte delle abitazioni, ossia la televisione: più lo schermo è ampio più elevati sono i consumi. 

La classe energetica è un parametro molto importante da considerare nel momento dell’acquisto di un elettrodomestico. Ad esempio un frigorifero classe A +++ consumerà molto meno rispetto a una semplice classe A. 

Per esempio la tabella qui riportata, indica il consumo medio annuo di un frigorifero con congelatore per varie classi di efficienza energetica.

Un frigorifero acquistato circa 10 anni fa probabilmente era classificato di tipo C. Ciò vuol dire che un elettrodomestico da 350 litri, come quelli normalmente utilizzati nelle nostre case, consuma circa 645 KWh, pari ad una spesa annua di quasi 110 €. Un equivalente apparecchio di nuova generazione di classe A+++, invece assorbe soltanto 149 KWh con una spesa di circa 23 € all’anno ed un risparmio annuo di almeno 90€ .  

Qualora si dovesse cambiare il frigorifero è fortemente consigliabile non acquistare frigoriferi da incasso e  scegliere un apparecchio con l’etichetta in classe A+++. Nel caso in cui, in fase di acquisto, si volesse fare un confronto con un modello di classe A++ (che consuma 224 KWh), è opportuno valutare che l’aggravio di consumi rispetto alla classe A+++ è di circa  15 € l’anno e quindi di 150 € nei 10 anni di durata media dell’elettrodomestico. 

Come già detto, consumi simili al frigorifero sono imputabili alla lavastoviglie : anche in questo caso è doveroso acquistare modelli di classe  A++ o superiori, preferire quelli a doppia presa d’acqua, sia calda che fredda e metterla in funzione solo quando è completamente piena di stoviglie.


Le etichette di consumo da regolamento CE riportano che una Lavastoviglie, in condizioni di normale uso consuma 500 KWh l’anno se di classe B  ( per capirci quelle acquistate qualche anno fa ) mentre ne consuma solo 300 KWh se di classe A+++ . In questo caso il risparmio di energia risulta di circa 35 € l’anno .

Poi, se di colpo siamo diventati risparmiatori attenti, per ridurre ulteriormente i consumi, si potrebbe evitare l’asciugatura con aria calda: basta aprire lo sportello quando i piatti sono caldi e farli asciugare.

Analogo discorso lo si potrebbe fare per la lavatrice, per il televisore o per qualsiasi altro dispositivo domestico.

Da tenere presente che la sola sostituzione dei principali elettrodomestici: lavatrice, frigorifero, lavastoviglie, televisore, forno, con dispositivi di ultima generazione, porterebbe ad un risparmio anche di 150 € l’anno a famiglia e quindi 1500 € nei 10 anni canonici del ciclo di vita di tali dispositivi. 

 Moltiplicato per 19 milioni di famiglie, il risparmio sarebbe di quasi 2 miliardi e mezzo di euro l’anno, una buona fetta di finanziaria !