In Germania arrestate 25 persone accusate di voler mettere in atto un colpo di Stato
Sono 25 tra estremisti di destra ed ex militari, le persone arrestate mercoledì 7 dicembre in Germania con l'accusa di voler mettere in atto un colpo di Stato che prevedeva di prendere d'assalto il Reichstag, l'edificio del parlamento, per poi insediare a capo della nazione un 71enne aristocratico, indicato come principe Enrico XIII.
I cospiratori sarebbero membri del movimento estremista Reichsbürger [Cittadini del Reich], che è stato a lungo nel mirino della polizia tedesca per attacchi violenti e teorie complottiste di stampo razzista, e del movimento QAnon che crede che il proprio paese sia nelle mani di un presunto Deep State, identificabile in alcuni non meglio identificati poteri occulti.
Per completezza, i membri del Reichsbuerger (pare siano circa 21mila) non riconoscono la Germania attuale come Stato legittimo, con alcuni di loro devoti al periodo della monarchia imperiale, mentre alcuni sono semplicemente naziste e altri credono che la Germania sia ancora sotto l'occupazione militare.
Gli arresti sono stati eseguiti in tutta la Germania, uno in Austria e uno in Italia, a Perugia, dove in un albergo la polizia ha fermato un ex ufficiale dei reparti speciali dell'esercito tedesco. Tra i fermati vi sarebbe anche una donna russa perché, probabilmente avrebbe fatto da tramite tra il principe Enrico che avrebbe chiesto o cercato di ottenere il supporto della Russia al rovesciamento della Repubblica federale. Sia l'ambasciata russa a Berlino che il portavoce del Cremlino Peskov hanno negato qualsiasi coinvolgimento di Mosca nella vicenda, precisando di esserne totalmente all'oscuro. Tra gli arrestati anche un ex membro del Bundestag appartenente al partito neo-nazista AfD.
Secondo quanto riferito dall'ufficio del procuratore federale, il gruppo stava organizzando il colpo di Stato fin dal novembre 2021, pianificandone in dettaglio tutti i particolari a partire dall'organizzazione del nuovo Stato, con la consapevolezza che il potere sarebbe comunque stato preso (e mantenuto) facendo ricorso a mezzi militari e violenze contro gli attuali rappresentanti dello stato, che includevano anche la loro esecuzione.