Sono disgustato dalle vicende che hanno caratterizzato le ultime settimane in merito al DDL Zan. Per affossarlo sono state usate argomentazioni folli, al contrario del vero. Non c’è nessuna forzatura per accelerare le procedure ordinarie parlamentari,semmai la forzatura è arrivata solo dalla destra che ha fissato 170 audizioni, un numero mai visto in parlamento, nemmeno per riforme costituzionali. Non si sta accelerando, non si stanno velocizzando o saltando passaggi parlamentari ordinari, al contrario la destra ha fatto ostruzionismo e quindi siamo in ritardo.

Il tempo è scaduto da ormai anni e oggi abbiamo l'occasione di approvare un DDL che riconosce - e sottolineo non concede, ma riconosce - pari diritti e dignità anche a chi non è eterosessuale.

Trovo davvero sconcertante il fatto che si stia ancora a discutere se sia giusto oppure no approvare tale disegno di legge. L’Italia è l’unico Paese fondatore dell’UE a non aver adottato misure di contrasto in materia di discriminazione fondata su orientamento sessuale e identità di genere. Noi giovani di nuove generazioni reputiamo stupidi questi battibecchi ideologici tra partiti e non abbiamo dubbi: per noi questi temi sono scontati e già parte dei nostri valori. Noi ragazzi e ragazze guardiamo già oltre, pensiamo che sia ora di riconoscere il diritto alla famiglia e al matrimonio a tutte le coppie indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Questo testimonia il fatto che ancora una volta è troppo ampia la distanza tra classe dirigente e giovani. Se davvero la politica vuole parlare ai giovani nel presente, deve essere consapevole del fatto che noi guardiamo al futuro e nel futuro vogliamo un paese liberale, avanzato, sviluppato e improntato ad una visione moderna in continuo cambiamento spinta dalle esigenze delle nuove generazioni.

Da Forza Italia - iscritta al PPE - mi sarei aspettato uno spirito più costruttivo, meno succube degli alleati, con una visione più lungimirante e una posizione più vicina ai partiti moderni, moderati e liberali d’Europa.

Ripropongo l’appello che avevo fatto a marzo: tutte le forze politiche mettano da parte le polemiche politiche e trovino un punto di sintesi ragionevole - che non sia però scritto sotto dettatura dei sovranisti - per approvarlo.

Un ricordo affettuoso e pieno di stima va alla nostra straordinaria e talentuosa Raffaella Carrà, vero patrimonio italiano nel mondo che diceva: “non c’è odio non c’è guerra quando a letto l’amore c’è“. Ripartiamo da queste parole per costruire il futuro dei diritti civili di un vero stato di diritto moderno.